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Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Prato

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Elaborati di Progetto del PTC

Relazione Generale del Piano

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1.Presentazione

Il PTC di Prato costituisce un contributo alla peculiare cultura della pianificazione della Regione Toscana che interpreta l'obiettivo della sostenibilità dello sviluppo attraverso la valorizzazione delle molteplici identità del proprio territorio.
La Toscana delle Toscane: una felice sintesi di un concetto che esprime una filosofia dello sviluppo che punta sulla valorizzazione delle molte identità dei territori toscani, interpretati come fertili giacimenti per la produzione di ricchezza durevole. Una ricchezza misurata non solo in termini monetari e di PIL, ma soprattutto attraverso indicatori di benessere; indicatori che riguardano non solo il lavoro e il reddito, ma anche la qualità dell'ambiente di vita, dei consumi, dei servizi, della vita collettiva, dell'identificazione, della partecipazione sociale e così via.

Il PTC di Prato, sviluppando questi indirizzi, si è posto innanzitutto questo problema: il riconoscimento della ricchezza e della varietà dei giacimenti identitari del proprio territorio, come strumenti per progettare un futuro che tragga nuove fonti di ricchezza durevole e di benessere proprio dalla valorizzazione integrata di questi giacimenti. Questo riconoscimento è fondamentale per delineare un progetto di società che si basi sullo sviluppo locale, nell'ottica della autosostenibilità, del rafforzamento della solidarietà sociale, del riconoscimento delle differenze e delle peculiarità multiculturali.
I giacimenti patrimoniali che il PTC ha posto alla base del proprio progetto di futuro sono molti:

  • - un patrimonio ambientale, già in parte valorizzato con le aree protette istituite, che configura una vera e propria "bioregione" che racchiude al suo interno bacini idrografici complessi, sistemi montani e collinari di notevole diversità biologica, vaste aree boscate, praterie sommitali, suoli collinari di pregio che sostengono colture agrarie di qualità, una piana agricola storicamente irrigua e fertile. Si tratta di un insieme ricco e variegato di strutture ambientali che configura la possibilità, se trattato a sistema, di programmare riequilibri sostenibili dell'insediamento antropico, riducendone le criticità, migliorandone la qualità e ottimizzandone l'uso delle risorse (cicli delle acque, dei rifiuti, dell'alimentazione, dell'energia, ecc);
  • - un patrimonio territoriale che ha sedimentato nella lunga storia delle civilizzazioni, da quella etrusca (di importanza crescente dopo i ritrovamenti di Gonfienti), passando per quella rinascimentale e lorenese, a quella industriale (ricca di manufatti storici di valore) una molteplicità tipologica di ambienti insediativi e "figure territoriali": il sistema urbano policentrico di Prato e Montemurlo, il sistema delle frazioni e della piana agricola; il ventaglio dei centri urbani dell'alta Val di Bisenzio e dei grandi ambienti naturalistici, il sistema insediativo rurale e residenziale della media valle, il sistema insediativo del paesaggio fluviale del fondo valle, il sistema monumentale delle ville medicee e il paesaggi agrari storici del Montalbano incorniciati dalla dorsale boscata del Barco reale. Questo patrimonio territoriale, costellato di manufatti di valore storico, artistico e ambientale, può costituire, se connesso a sistema e messo in valore, una nuova immagine fruitiva (per l'abitare, per l'ospitalità, per la diversificazione produttiva) dell'intero territorio provinciale;
  • - un patrimonio antropico denso di potenzialità: la cultura cooperativa, imprenditiva e ospitale del distretto tessile; la propensione all'innovazione; l'eccellenza delle produzioni agroalimentari collinari; le forti componenti identitarie, socioeconomiche e culturali, dei centri di pianura, della comunità di valle del Bisenzio, del Montalbano; il ricco tessuto associativo e di progettualità sociale.

Questi elementi patrimoniali della società locale, se vengono integrati fra loro in un "patto per lo sviluppo" possono costituire le energie propulsive endogene per il progetto di futuro fondato sulla valorizzazione delle risorse ambientali e territoriali.

Il secondo passaggio compiuto dal PTC è stato la costruzione di uno scenario strategico che si propone, oltre alla mitigazione delle criticità ambientali e territoriali individuate nel quadro conoscitivo, soprattutto la valorizzazione integrata delle diverse identità ambientali, territoriali e antropiche evidenziate, riconnettendole in un "progetto di territorio" unitario, fondato sulle seguenti linee:

  • - la valorizzazione e la diversificazione del distretto, elevandone la qualità ambientale e l'efficienza delle relazioni territoriali, in primo luogo la mobilità di persone e merci e la riqualificazione urbana per le nuove funzioni produttive, terziarie e di servizio;
  • - la complessificazione del sistema economico, mettendo in valore le risorse territoriali non ancora valorizzate: in particolare le risorse del territorio aperto della provincia (che rappresenta il 75% della superficie complessiva) e delle sue economie potenziali, incentrate in particolare sulla filiera agricoltura-ambiente-turismo-cultura;
  • - la valorizzazione a questo fine del patrimonio ambientale, del paesaggio del territorio rurale, dei sistemi insediativi storici, dei beni materiali della cultura.

Sulla base di questo scenario strategico è stata costruita una nuova rappresentazione del sistema provincia per rendere visibile il futuro assetto territoriale che organizza le nuove funzioni abitative, produttive, culturali, turistiche.
Rispetto alla tradizionale immagine incentrata sull'asse est-ovest della provincia operosa, lungo cui scorrono le relazioni funzionali del suo sistema produttivo industriale all'interno dell'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, si è evidenziata una nuova immagine incentrata sull'asse nord-sud, più consona a rappresentare la complessità e la profondità dell'identità provinciale: tracciando una figura territoriale (una "sezione di valle " secondo la storica immagine di Patrick Geddes) che connette i due nodi interprovinciali di Montepiano di Vernio e del Barco Reale del Montalbano, attraversando una ricca varietà di ambienti insediativi, di culture produttive e di percorsi turistici, paesistici, ambientali, produttivi.
In questa nuova immagine Prato diviene crocevia di due sistemi: nodo dell'area metropolitana e "core" della "regione urbana" provinciale; questa doppia funzione gli restituisce nuova centralità nel promuovere una nuova qualità e una nuova dimensione geografica dell'abitare il territorio.

Per rendere praticabile questo scenario il territorio provinciale è stato articolato in tre sistemi territoriali locali (STL). Questi sistemi rispondono alla strategia di identificare le diverse identità territoriali per poterle poi trattare nel Piano valorizzandone le specificità ed esaltandone i diversi ruoli rispetto al sistema provincia. Questa valorizzazione, oltre a definire i fondamenti di un nuovo modello di sviluppo, consente innanzitutto di attuare il riequilibrio di un sistema territoriale organizzato nel precedente modello insediativo con un centro dominante rispetto ad aree periferiche e marginali, verso un sistema reticolare e multipolare nel quale le aree periferiche acquistano una loro centralità funzionale nel sistema provinciale.

I Sistemi Territoriali Locali in cui è stato articolato nel PTC il territorio provinciale sono:

  • - il sistema Val di Bisenzio-Monteferrato nel quale la valorizzazione delle risorse endogene è indirizzata alla promozione di un distretto rurale a valenza turistica agroambientale;
  • - il sistema della Piana nel quale il Piano progetta la riqualificazione urbana e del sistema produttivo, la valorizzazione degli spazi aperti con il Progetto integrato di Parco agricolo;
  • - il sistema del Montalbano nel quale il Piano promuove la qualità paesistica e l'ospitalità diffusa nel contesto di un distretto agroalimentare a valenza culturale e turistica.

Ciascun STL è stato articolato in "Unità di paesaggio", ognuna delle quali specifica ulteriormente i caratteri identitari che compongono il STL stesso; e ciò al fine di rendere operativa, in termini normativi, la valenza del PTC di Piano paesistico prevista dalla LR 5/95.

Il progetto territoriale si è inoltre articolato in quattro sistemi funzionali che trattano temi rilevanti che mettono in relazione i tre STL nel "sistema provincia". Essi sono:

  • - il sistema funzionale "ambiente" che definisce le funzioni ecologiche di ogni parte del territorio (in primo luogo delle aree protette) e le relazioni necessarie per il funzionamento ottimale della "rete ecologica Provinciale"; rete che connette, attraverso i "corridoi ecologici" le varie parti dei sistemi montani, collinari, pedecollinari e di pianura;
  • - il sistema funzionale "mobilità" che definisce le funzioni da attribuire alle diverse infrastrutture (viabilità stradale, autostradale, svincoli, ferrovie, stazioni, sentieristica, percorsi escursionistici, piste ciclabili) per razionalizzare e ottimizzazione i flussi di traffico dei grandi sistemi di comunicazione e per dotare i sistemi territoriali locali delle infrastrutture necessarie alla loro valorizzazione;
  • - il sistema funzionale "Patrimonio" che promuove le relazioni territoriali per integrare diverse modalità produttive e fruitive del patrimonio ambientale, culturale, storico-archeologico, turistico, agroalimentare;
  • - il sistema funzionale "tessile moda" che affronta in modo integrato i diversi insediamenti produttivi per l'ottimizzazione della qualità ambientale, insediativa, logistica del distretto, nel contesto della sua evoluzione produttiva e sociale.

Per perseguire queste linee progettuali il Piano è stato organizzato secondo i seguenti principi:

  • - il Piano è stato strutturato operativamente come strumento multisettoriale, dal momento che i suoi obiettivi comprendono ambiti socioeconomici e territoriali. Configurando uno stretto rapporto e una sostanziale continuità con gli obiettivi programmatici del Piano Generale di Sviluppo della Provincia (PGS) già approvato, è stato attivato un Comitato interassessorile e intersettoriale per il coordinamento del PTC con le azioni e i piani di settore della Provincia stessa;
  • - sono stati attivati strumenti di partecipazione strutturata per rendere socialmente condivise le fasi di progettazione e gestione del piano. A tal fine sono state istituite le Conferenze d'Area riferite ai Sistemi Territoriali locali che hanno realizzato una vasta partecipazione di attori pubblici e privati; sono state avviate consultazioni permanenti con i diversi attori istituzionali e sociali e relazioni sistematiche con i Comuni;
  • - il Piano, avendo assunto un metodo progettuale attivo e non puramente vincolistico, ha inserito nel proprio corpo normativo i progetti pilota integrati; progetti con obiettivi socioeconomici e territoriali (puntuali o di rete) che avviano concretamente la realizzazione del piano, per i quali vengono individuati attori, finanziamenti, azioni istituzionali, accordi, patti, che consentono di verificarne le fattibilità (economica, istituzionale, finanziaria, gestionale). In questo modo il PTC si propone di attuare sperimentazioni in linea con gli indirizzi regionali che vedono sempre più nell'attivazione di progetti integrati a livello locale il futuro delle forme della pianificazione.
 
 

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