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Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Prato

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Elaborati di Progetto del PTC

Norme Tecniche di attuazione del PTC

Art. 33 - Norme paesistiche riferite all'STL e alle singole unità di paesaggio del Montalbano

1. Il paesaggio del Sistema Territoriale Locale del Montalbano è caratterizzato da:

  • un paesaggio articolato in: un'ampia area collinare strutturata da un sistema insediativo storico policentrico, da colture arboree (vite e ulivo) su terrazzi e ciglioni, da appezzamenti boscati negli impluvi minori o nelle aree più acclivi, da un ampio bosco sul crinale (parte di una più ampia copertura forestale che caratterizza l'intera dorsale del Montalbano);
  • la strutturazione idrografica del paesaggio rurale collinare nelle due valli principali della Furba e dell'Elzana;
  • una forte relazione di continuità visuale e funzionale tra materiali e tipi dell'edilizia urbana storica, dell'edilizia rurale e dei manufatti di sistemazione del terreno e infrastrutturazione del territorio;
  • i coni visuali che dai punti più elevati (rocca di Carmignano, Artimino, Verghereto, torre di Bacchereto, strada Spazzavento-Capezzana) permettono di cogliere nel suo insieme il paesaggio rurale collinare storicamente consolidato.

2. INDIRIZZI riferiti a singole Unità di Paesaggio

Il Sistema Territoriale Locale "Montalbano" si articola nelle seguenti unità di paesaggio

:
  • UP n.24 La bassa valle della Furba
  • UP n.25 Il poggio urbanizzato di Caiano
  • UP n.26 Il sistema dei Poggi
  • UP n.27 La bassa collina di Comeana
  • UP n.28 Le ville-fattoria di Bacchereto e Capezzana
  • UP n.29 Carmignano Castello e le sue pendici occidentali
  • UP n.30 La valle dell'Elzana
  • UP n.31 Il Bosco del Montalbano
  • UP n.32 L'acropoli etrusco-medicea di Artimino

I piani settoriali provinciali, i piani strutturali comunali, i regolamenti delle aree protette, devono contenere un'apposita relazione di valutazione degli effetti sul paesaggio delle rispettive previsioni, anche ai sensi dell'art.32 della LR 5/95, con riferimento alle prescrizioni e agli indirizzi generali di cui all'art.30, alle precedenti prescrizioni di STL, e ai criteri di seguito elencati per ogni unità di paesaggio.

UP n.24, La bassa valle della Furba
  • - garantire la continuità paesistica e fruitiva del torrente Furba e delle sue pertinenze, anche prevedendo per l'inserimento di eventuali nuove infrastrutture uno specifico studio paesistico;
  • - la mitigazione degli impatti visivi e ambientali delle forte urbanizzazioni;
  • - la salvaguardia dell'area di cerniera tra pianura e primi rilievi collinari dei sovrastanti poggi, evitandone qualsiasi urbanizzazione.
UP n.25, Il Poggio urbanizzato
  • - la conservazione della memoria del poggio Castellaccio e della percezione del fosso Montiloni, evitandone l'ulteriore urbanizzazione e ripristinandone ove possibile un'adeguata area di pertinenza non urbanizzata;
  • - la conservazione e il rafforzamento della vegetazione non colturale residua, evitando ulteriori effetti di "frangia urbana" e mitigando quelli già esistenti;
UP n.26, Il sistema dei Poggi
  • - l'approfondimento conoscitivo in merito alla struttura di lunga durata dell'insediamento (villa, o piccolo gruppo di edifici rurali;
  • - la salvaguardia e la riproduzione della struttura di lunga durata dell'insediamento evitando l'ulteriore urbanizzazione dei poggi in forme incongrue;
  • - la destinazione rurale dell'intero territorio, quale sfondo paesistico e ambientale che qualifica gli insediamenti pedecollinari e ne arrestala potenziale risalita verso il Montalbano.
UP n.27, La bassa collina di Comeana
  • - il contenimento dei confini dell'abitato di Comeana ai limiti della rocca fluviale;
  • - la definizione di aree di pertinenza da salvaguardare rispetto a trasformazioni improprie per i sistemi delle ville-fattoria di Calavria e diLe Farnete, quest'ultima con la sua struttura storica di coloniche e poderi.
UP n.28, Le ville-fattoria di Bacchereto e Capezzana
  • - l'approfondimento conoscitivo del sistema storico degli incastellamenti e delle case fortificate sulla sommità dei controcrinali, e delle ville-fattoria con gli afferenti poderi, coloniche e relativi manufatti di sistemazione del terreno (ciglioni, terrazzamenti, muri di sostegno);
  • - la salvaguardia e la riproduzione del paesaggio storico di cui sopra;
  • - la riproduzione dell'alternanza di colture che caratterizza il paesaggio rurale storico;
  • - la tutela dei filari di cipressi presenti lungo le strade che connettono le ville-fattoria con i borghi ad esse prossimi, e in corrispondenza di alcuni sistemi di borghi e coloniche, anche attraverso il loro completamento e rinnovo.
UP n.29,Carmignano Castello e le sue pendici occidentali
  • - la conservazione e la pubblica fruibilità dei percorsi che collegano il crinale di Carmignano al torrente Furba, comprendenti in alcuni tratti antiche selciature.
UP n.30, La valle dell'Elzana
  • - la previsione, in caso di adeguamento delle attuali strade sterrate, dell'uso di materiali di colore simile alle terre locali;
  • - la tutela delle permanenze dell'acquedotto mediceo, con riferimento sia al manufatto che al contesto paesistico;
  • - la riqualificazione del profilo dell'insediamento storico di Carmignano bassa verso le sorgenti dell'Elzana, definendo puntuali azioni di mitigazione degli inserimenti urbanistici ed edilizi che ne hanno alterato il profilo storicamente consolidato.
UP n.31, Il bosco del Montalbano

Anche in relazione al Progetto integrato interprovinciale "Barco Reale" di cui all'Allegato 7 delle presenti NTA, e al progetto di area protetta di interesse locale Pietramarina:

  • - la salvaguardia della memoria del muro del Barco, con il recupero delle porzioni ancora esistenti o ricostruibili, e la fruibilità dei sentieri che attraversano il bosco nelle diverse direzioni;
  • - l'impiego di tipologie adeguate e di materiali locali per l'edilizia esistente interna al Barco, con specifica attenzione al contesto in cui èinserita la lecceta di Pietramarina e S.Giusto.
UP n.32, L'acropoli etrusco-medicea di Artimino

Anche in relazione al progetto di area protetta di interesse locale:

  • - la salvaguardia delle due acropoli concluse del borgo e della villa, e della rete tripartita delle infrastrutture storiche di collegamento con Poggio alla Malva, Coreana e S.Martino in Campo, escludendo addizioni esterne al borgo di Artimino, alla villa ed alle sue pertinenze;
  • - la valorizzazione, come percorsi di valore storico-testimoniale, del percorso Villa, Porta del Barco, villa interna al Barco, e del sistema di relazioni trasversali verso Poggio alla Malva e l'area archeologica etrusca da un lato, le coloniche e i poderi della villa di Artimino dall'altro.
 
 

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