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Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Prato

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Elaborati di Progetto del PTC

Norme Tecniche di attuazione del PTC

Art. 32 - Norme paesistiche riferite all'STL e alle singole unità di paesaggio della Piana

1. Il paesaggio del Sistema Territoriale Locale della Piana è caratterizzato da:

  • Il paesaggio urbano storico della città di Prato, Montemurlo e il sistema policentrico delle frazioni; il paesaggio della città fabbrica, dei macrolotti delle recenti periferie residenziali e industriali;
  • il sistema di persistenze della piana rurale, luogo di ricca produzione agricola e di "bello sguardo" dalle ville pedecollinari: Cascine di tavola e le relative pertinenze, e in generale gli ambiti territoriali residui dove è ancora leggibile il rapporto tra edifici rurali, rete idrografica minore e strade che ne seguono il disegno, filari alberati, vegetazione ripariale, aree forestate;
  • la proporzione e la riconoscibilità delle diverse frazioni, generalmente nate come insediamenti compatti, lineari o cruciformi, intorno a un incrocio di strade o lungo gli assi della centuriazione, separate una dall'altra da ampie porzioni di territorio agricolo;
  • la connessione visuale e funzionale Nord-Sud, data dal sistema idrografico naturale (fiume Bisenzio e torrenti della piana) e artificiale (gore), dalle strade storiche, dagli spazi aperti residuali che presentano caratteri di continuità.

2. INDIRIZZI riferiti a singole Unità di Paesaggio

Il Sistema Territoriale Locale "Piana" si articola nelle seguenti unità di paesaggio:

  • UP n.16 La piana di Montemurlo
  • UP n.17 La città compatta di Prato
  • UP n.18 Il Bisenzio urbano
  • UP n.19 La città compatta di Prato (oltre Bisenzio)
  • UP n.20 La corona delle frazioni verdi
  • UP n.21 La piana agricola
  • UP n.22 I torrenti della Piana
  • UP n.23 L'insediamento mediceo sull'Ombrone: la villa e le cascine

I piani settoriali provinciali e i piani strutturali comunali, devono contenere un'apposita relazione di valutazione degli effetti sul paesaggio delle rispettive previsioni, anche ai sensi dell'art.32 della LR 5/95, con riferimento alle prescrizioni e agli indirizzi generali di cui all'art.30, alle precedenti prescrizioni di STL, e ai criteri di seguito elencati per ogni unità di paesaggio.

UP n.16, La piana di Montemurlo
  • - la salvaguardia come spazi aperti delle aree di residua continuità tra territorio rurale della pianura e della prima collina; il mantenimento della continuità visuale e fruitiva nel caso in cui si renda necessaria la localizzazione di interventi di interesse pubblico;
  • - un disegno di riqualificazione urbanistica unitario per gli attuali fronti del macrolotto verso il territorio rurale, da attuarsi anche in modo incrementale, subordinando le autorizzazioni all'intervento edilizio o urbanistico diretto al suo recepimento.
UP n.17, La città compatta di Prato
  • - la salvaguardia della riconoscibilità dell'impianto urbanistico di lunga durata, prevedendo il mantenimento o ripristino dei fronti stradali delle principali vie di collegamento fra centro antico e territorio esterno alle mura, nonché dei fronti stradali della città fabbrica e dei prospetti degli opifici che ne qualificano l'immagine;
  • - la riqualificazione anche paesistica della sede stradale e delle aree di pertinenza della cosiddetta "declassata", per le nuove funzioni di asse di servizio e interscambio urbano.
UP n. 18, Il Bisenzio urbano
  • - il miglioramento dei caratteri fortemente artificiali con interventi di rinaturazione dei percorsi pedonali e ciclabili lungo le sponde del fiume.
UP n.19, La città compatta di Prato (oltre Bisenzio)
  • - il ripristino della percezione visuale del sistema delle ville storiche e dei coltivi terrazzati pedecollinari.
UP n.20, La corona delle frazioni verdi
  • - la continuità della connessione fra gli spazi aperti non costruiti, urbani e rurali, e il territorio rurale esterno;
  • - la priorità, per il territorio rurale residuo, delle funzioni agricole compatibili e di servizio all'insediamento urbano, e funzioni didattiche, coltivazioni che consentano di mantenere o ripristinare il sistema della regimazione idraulica minore e della relativa vegetazione ripariale;
  • - la salvaguardia della riconoscibilità dell'impianto urbanistico di lunga durata di ciascuna frazione attraverso la riqualificazione degli spazi pubblici;- il ripristino della connessione visuale fra argini del Bisenzio, borgo di Gonfienti, e prime pendici della Calvana, attraverso specifiche azioni sinergiche alla valorizzazione del parco archeologico.
UP n. 21, La piana agricola
  • - il ripristino del sistema delle gore;
  • - la tutela o il ripristino della percorribilità pedonale e della riqualificazione paesaggistica delle gore e della viabilità interpoderale;
  • - il mantenimento del paesaggio rurale consolidato;
  • - la conservazione di tutte le alberature esistenti, dei filari e delle piantate residue, e la realizzazione di fasce di mitigazione fra margini dell'urbanizzato e territorio agricolo mediante l'inserimento di siepi, filari arborei e nuove aree forestali.
UP n. 22, I torrenti della piana
  • - l'accesso e la fruibilità pubblica degli argini;
  • - la tutela della percezione d'insieme del corso d'acqua e delle sue aree ripariali e golenali, in particolare escludendo l'inserimento di nuove edificazioni nelle aree di pertinenza fluviale e prevedendo la delocalizzazione dei fabbricati impropriamente presenti;
  • - la riproduzione delle presenze vegetazionali non colturali (arboree ed arbustive) presenti, del sistema scolante, dei manufatti della bonifica idraulica, della viabilità e dei manufatti storicamente consolidati.
UP n.23, L'insediamento mediceo sull'Ombrone: la villa e le cascine In sinergia con il vincolo ex lege 1089/39 che interessa l'area:
  • - il coordinamento della gestione dell'area delle Cascine con quella di Villa Ambra, prevedendone la fruibilità unitaria;
  • - il recupero e la salvaguardia delle sistemazioni agrarie originarie da ulteriori trasformazioni improprie;
  • - il recupero del sistema storico dei canali nell'area di Cascine di Tavola, sia per la valenza paesistica che quale elemento del sistema degli stagni della piana di cui all'art. 11, "Sistema funzionale Ambiente";
  • - la destinazione degli edifici rurali esistenti a funzioni che valorizzino le produzioni agricole interne e limitrofe all'area.
 
 

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