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Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Prato

SIT - Sistema Informativo Territoriale
 
 

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Elaborati di Progetto del PTC

Norme Tecniche di attuazione del PTC

Art. 31 - Norme paesistiche riferite all'STL e alle singole unità di paesaggio della Val di Bisenzio e Monteferrato

1. Il paesaggio del Sistema Territoriale Locale Val di Bisenzio e Monteferrato è caratterizzato da:

  • la trama del paesaggio agricolo-forestale storico, composta da boschi cedui e prati-pascoli alle quote più elevate e in generale nelle aree di crinale, da castagneti da frutto nei terreni più profondi in prossimità degli insediamenti antropici di alta collina e montagna, da coltivi a olivo e seminativo su terrazzi e ciglioni nelle aree a minor pendenza, migliore esposizione e con presenze significative di calcari argillosi o detriti di versante;
  • un fondo valle fluviale maggiore (Bisenzio) qualificato dalle relazioni di accessibilità visuale e funzionale tra i principali manufatti di governo e scambio (badie, mercatali, dogane, ville-fattoria, successivamente opifici caratterizzati da cicli produttivi a umido e relativi villaggi operai) e il sistema fluviale;
  • dei fondo valle minori (torrenti Limentra, Carigiola, Setta, Agna e Bagnolo) connotati dalla presenza storica dei soli manufatti e insediamenti aventi un rapporto di stretta funzionalità con i corsi d'acqua (mulini e relative abitazioni), e da un'abbondante disponibilità della risorsa idrica (testimoniata in particolare dai toponimi degli insediamenti lungo il torrente Limentra);
  • un sistema insediativo di mezza-costa articolato in villaggi, borghi, case da signore ed edifici rurali sparsi, cui si aggiungono nella media e bassa Val di Bisenzio e nel Monteferrato numerose ville-fattoria e relative coloniche, caratterizzato da un rapporto di stretta continuità visuale e funzionale con le aree agricole e forestali.

2. INDIRIZZI riferiti a singole Unità di Paesaggio

Il Sistema Territoriale Locale "Val di Bisenzio e Monteferrato" si articola nelle seguenti unità di paesaggio:

  • UP n. 1 Le faggete della Limentra
  • UP n. 2 L'Alta Val Carigiola
  • UP n. 3 La conca e gli alpeggi di Montepiano
  • UP n. 4 Gli insediamenti della linea gotica
  • UP n. 5 La rete insediativa policentrica del feudo di Vernio
  • UP n. 6 L'Acquerino-Cantagallo, monte sacro delle fonti
  • UP n. 7 Monte Javello e i crinali boscati a settentrione
  • UP n. 8 I villaggi dei castagni
  • UP n. 9 L'ambito fluviale del Bisenzio
  • UP n.10 Le terre di transito e confine
  • UP n.11 La collina coltivata di Vaiano
  • UP n.12 I monti della Calvana
  • UP n.13 Il sistema delle ville-fattoria di Montemurlo
  • UP n.14 Il monte dei tre poggi: Ferrato, Mezzano, Piccioli
  • UP n.15 Figline e i suoi insediamenti rurali

I piani settoriali provinciali, i piani strutturali comunali, i regolamenti delle aree protette, il piano di sviluppo socio-economico della Comunità Montana devono contenere un'apposita relazione di valutazione degli effetti sul paesaggio delle rispettive previsioni, anche ai sensi dell'art.32 della LR 5/95, con riferimento alle prescrizioni ed agli indirizzi generali di cui all'art.30, alle precedenti prescrizioni di STL, e ai criteri di seguito elencati per ogni unità di paesaggio.
A tale scopo la Provincia promuove un opportuno coordinamento dei Comuni per la costituzione di manuali e linee guida per la definizione di tipi urbanistici, edilizi, materiali e colori , da applicare alle nuove urbanizzazioni ed alle trasformazioni, recuperi e riqualificazioni degli insediamenti esistenti.

UP n. 1, Le faggete del Limentra
  • - la conservazione del profilo dell'antico borgo di Fossato e del contesto paesistico in cui esso è inserito;
  • - modalità di sistemazione delle strade (guard-rail, modalità di consolidamento dei terreni, eventuali banchine laterali e strutture di servizio), di manutenzione dei boschi contermini, di mantenimento della vegetazione ripariale e del corso naturale del torrente Limentra, di disciplina degli interventi edilizi nei borghi, atte alla valorizzazione del paesaggio percepibile dai percorsi panoramici individuati nella tavola P06; il coordinamento con gli strumenti urbanistici dei contermini Comuni in Provincia di Pistoia.
UP n. 2, L'Alta Val Carigiola
  • - modalità di manutenzione della vegetazione lungo i percorsi panoramici individuati dalla tavola P06 che garantiscano la fruizione visiva delle formazioni a biancane dell'alta valle;
  • - modalità di sistemazione delle strade (guard-rail, modalità di consolidamento dei terreni, eventuali banchine laterali e strutture di servizio) coerenti con il mantenimento dell'interesse naturalistico dell'area.
UP n. 3, La conca e gli alpeggi di Montepiano
  • - la salvaguardia del contesto paesistico dei nuclei storici di La Badia, Montepiano e Risubbiani;
  • - il mantenimento della visuale panoramica sui profili montani dalla conca di Montepiano, anche laddove siano previsti nuovi interventi;
  • - il mantenimento del carattere naturale dell'ambito fluviale del Setta e dei suoi due principali affluenti, evitandone occlusioni e artificializzazioni;
  • - la riproduzione dei caratteri della figura territoriale dell'unità di paesaggio descritta nel QC14, condizionando a tal fine le nuove edificazioni e interventi infrastrutturali.
UP n. 4, Gli insediamenti della linea gotica
  • - la salvaguardia del carattere originario di Gavigno quale insediamento di alpeggi, e la riproduzione dei caratteri urbanistici e morfotipologici dei nuclei consolidati di Cantagallo, Castello, Trebbio, Luicciana, Campagnana, La Villa e degli altri insediamenti storici sparsi.
UP n. 5, La rete insediativa policentrica del feudo di Vernio
  • - la conferma della struttura policentrica di lunga durata, e la tutela della riconoscibilità dei centri e nuclei storici, anche attraverso una disciplina delle addizioni che garantisca la riproduzione delle collocazioni geomorfologiche, dei tipi edilizi e quadri rurali d'insieme;
  • - la salvaguardia dei varchi ancora esistenti tra i diversi agglomerati insediativi, e dei coni visuali che mettono in relazione i diversi centri fra loro, con priorità per il cono individuato alla tavola P06;
  • - la rilocalizzazione dei volumi incongrui, in particolar modo di quelli che alterano il profilo dei centri e nuclei storici, e del territorio rurale ad essi prossimo.
UP n.6, L'Acquerino-Cantagallo, monte sacro delle fonti
  • - la manutenzione e il ripristino delle cascine e degli altri fabbricati rurali esistenti con materiali e tipi architettonici storicamente consolidati;
  • - la conservazione delle alberature lungo il viale che dalla località Molino alla Sega conduce a Luogomano; -la manutenzione del territorio rurale interno alle aree coperte da boschi, anche salvaguardandone la funzione di pascolo;
  • - salvaguardare la valenza paesistica dei boschi nelle aree contermini ai percorsi di accesso alla Riserva e fruizione della stessa.
UP n.7, Monte Javello e i crinali boscati a settentrione;
  • - la conservazione e la valorizzazione del biotopo a uliceto sotto Pian dei Massi e dei faggi secolari di Javello;
  • - la valorizzazione come memoria storica e opportunità fruitiva delle testimonianze ancora presenti di tradizionali usi forestali.
UP n. 8, I villaggi dei castagni
  • - il censimento e la tutela dei manufatti storici di sistemazione del terreno, con particolare riferimento a quelli in località Gricigliana;
  • - la salvaguardia dei caratteri urbanistici consolidati di Migliana, e del contesto paesistico rurale in cui è inserita;
  • - il contenimento dell'ulteriore espansione delle aree edificate di Schignano, e l'individuazione di possibili interventi di mitigazione paesistica per le aree già edificate.
UP n. 9, L'ambito fluviale del Bisenzio
  • - l'esclusione di nuove costruzioni, così come di opere anche pubbliche, che impediscano la fruizione paesistica del fiume o vi inseriscano elementi di degrado;
  • - la verifica della possibilità, per le aree prossime al corso d'acqua, di mettere in atto interventi perequativi atti a trasferire i volumi edificati non storicamente consolidati, o previsti ma non ancora edificati, in altra area;
  • - il condizionamento, nell'autorizzare cambiamenti delle destinazioni d'uso o interventi di ristrutturazione degli edifici esistenti non storicamente consolidati, a garantire la liberazione di una fascia prossima al fiume che vi consenta l'accesso visuale, pedonale e ciclabile, di larghezza sufficiente a soddisfare la qualità di queste funzioni;
  • - la riqualificazione, dal punto di vista della qualità edilizia, urbanistica e paesistica;
  • - la previsione di eventuali nuovi annessi agricoli soltanto in contiguità ai complessi rurali esistenti e secondo forme consolidate della cultura edilizia locale.
UP n.10, Le terre di transito e confine
  • - la tutela del contesto paesistico che circonda la rocca di Cerbaia, e della sua visuale dalla SS325, con riferimento alle sistemazioni storicamente documentate;
  • - la salvaguardia del nucleo di Cambiaticcio, con le sistemazioni agrarie di pregio e la cipresseta ad esso prossime, come insieme di valore paesistico.
UP n.11, La collina coltivata di Vaiano
  • - il coordinamento della disciplina, urbana e rurale, per l'intera unità di paesaggio, in sinistra e destra Bisenzio;
  • - la salvaguardia del sistema dei nuclei storici e delle sistemazioni agrarie di pertinenza da ulteriori compromissioni, evitando in particolare l'introduzione di tipologie non coerenti con il contesto e la realizzazione di saldature urbane tra i diversi nuclei;
  • - la previsione di azioni di manutenzione e di ripristino per i sistemi di microregimazione idraulica di collina;
  • - l'arresto della espansione urbana dal fondovalle verso le aree collinari;
  • - la tutela dei percorsi panoramici individuati alla tavola P06, evitando in particolar modo nella parte più alta della collina la localizzazione di funzioni che ne comportino una compromissione;
  • - l'individuazione di modalità di riduzione dell'impatto paesistico per gli elettrodotti che attraversano la collina e l'adiacente pSIC-SIR, coordinandosi con Provincia e Regione per proporle all'ente gestore.
UP n.12, I monti della Calvana
  • - l'individuazione delle forme di disciplina silvo-pastorale più adatte a garantire la conservazione delle praterie sommitali della Calvana in riferimento alle forme di gestione già avviate nell'ambito del progetto Life-Natura "Habio";
  • - la messa a punto di opportune forme di coordinamento trai soggetti competenti per la riduzione dell'impatto paesistico per i numerosi elettrodotti e antenne di radiotrasmissione che insistono sull'area;
  • - la valutazione delle possibilità di ripristino del tracciato storico, oggi interrotto, per la strada panoramica individuata alla tavola P06.
UP n.13, Il sistema delle ville-fattoria di Montemurlo
  • - l'approfondimento conoscitivo e la previsione di specifiche misure di tutela per i punti di fuga e le misure prospettiche ancora in essere nel sistema rocca-ville-edifici rurali;
  • - la limitazione delle nuove recinzioni all'impiego di materiali vivi.
UP n.14, Il monte dei tre poggi: Ferrato, Mezzano, Piccioli
  • - la tutela delle forme storicamente consolidate delle sistemazioni agrarie, degli insediamenti storici pedecollinari e delle relative aree rurali di pertinenza; -il recupero paesistico e fruitivo delle cave storiche di Figline.
UP n.15, Figline e i suoi insediamenti rurali
  • - la riqualificazione dell'immagine d'insieme dell'impianto urbano storicamente consolidato di Figline, oggi compromessa da addizioni edilizie incongrue per disposizione dei volumi e tipi edilizi;
  • -la riproduzione del sistema di elevato pregio paesistico degli insediamenti storici circondati da oliveti e seminativi, e delle cipressete e leccete.
 
 

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