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Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Prato

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Elaborati di Progetto del PTC

Norme Tecniche di attuazione del PTC

Art. 17 - L'integrità idrogeologica

1. La Carta della Integrità Idrogeologica (P05) deriva dalla elaborazione di informazioni raccolte a scala provinciale, nonché dalla consultazione e dalla lettura di documenti tecnico - ambientali e dei relativi quadri conoscitivi esistenti, vigenti o in corso di approvazione, tra cui il Progetto di Piano per l'Assetto Idrogeologico (P.A.I.); la Carta contiene una zonazione della "permeabilità intrinseca" elaborata per complessi e situazioni ideologiche, ovvero attribuendo un grado di permeabilità all'insieme di più tipi litologici omogenei sulla base di caratteristiche strutturali, tessiturali e composizionali.
Le indicazioni di cui al precedente comma 1 costituiscono le basi conoscitive per una zonazione di permeabilità più dettagliata che i Comuni, per il loro l'intero territorio, o i soggetti proponenti altri strumenti urbanistici, per i territori di loro competenza, dovranno sviluppare.

2. In riferimento alle situazioni idrogeologiche che possono essere desunte dai dati disponibili alla scala provinciale dal Quadro Conoscitivo, si definiscono le seguenti classi di permeabilità:

  • - Permeabilità molto bassa (VI 1)
  • - Permeabilità Bassa (VI 2)-Permeabilità Media (VI 3)
  • - Permeabilità Elevata (VI 4)

3. Ciascuna delle precedenti classi di permeabilità è definita come segue:

  • - Permeabilità molto bassa - VI 1: comprende le aree interessate dai tipi litologici del complesso caotico argillitico, la cui particolare natura strutturale e tessiturale preclude pressoché completamente sia la circolazione idrica sotterranea, sia la percolazione e l'infiltrazione dalla superficie, sia il contenimento di quantità significativa di acque di saturazione. A questa classe compete una vulnerabilità irrilevante.
  • - Permeabilità Bassa - VI 2: comprende le aree interessate da associazioni lapidee a componente prevalentemente arenacea, marnosa, argillitica e siltitica con strutture stratificate; nonché da associazioni argillitiche e calcaree tettonizzate a struttura caotica e da associazioni vulcaniche massicce fratturate. La permeabilità associata a questa classe rimane legata ad uno stato fessurato pervasivo sia originario conla stratificazione, sia tardivo causato dalle le fasi tettoniche che i tipi litologici hanno subito, ma non continuo, né particolarmente diffuso nell'ammasso roccioso. A questa classe compete una Vulnerabilità bassa.
  • - Permeabilità Media - VI 3: comprende le aree interessate da associazioni lapidee a componente prevalentemente calcarea e silicea stratificata oppure complessi vulcanici disomogenei; comprende inoltre le aree interessate da accumuli detritici colluviali o pluvio residuali e frane non omogenee e non granulari, da depositi di frana stabilizzati, da depositi alluvionali recenti ed antichi terrazzati e da terreni sabbio-argillosi di origine fluvio lacustre. A questa classe compete una Vulnerabilità media. Il tipo di permeabilità di questa classe è sia di tipo primario che secondario; in entrambi i casi assume valori significativi: la permeabilità per porosità deriva da depositi ed accumuli di grana medio grossolana mista, quella per fessurazione si riferisce a tipi litologici a comportamento prevalentemente rigido e fragile, per cui rispondono agli stress tettonici con fratture piuttosto che con deformazioni.
  • - Permeabilità Elevata - VI 4: comprende le aree interessate da depositi di versante e di falda, dai corpi di frana, da strutture sedimentarie della conoide di Prato. Tutti questi depositi sciolti sono caratterizzati da una tessitura particolarmente grossolana e normalmente sono privi di matrice fine, per cui la porosità e la permeabilità primaria rimangono molto elevate. A questa classe compete una Vulnerabilità da elevata a molto elevata.

4. La zonazione della permeabilità dovrà essere elaborata nei successivi strumenti urbanistici con criteri di calcolo o numerici, scientificamente riconosciuti, oppure con il criterio della associazione per complessi e situazioni idrogeologiche. Quest'ultimo metodo si basa sulla valutazione qualitativa, riferita a ciascun litotipo ed associazioni di litotipi omogenee, che tengono conto della permeabilità dell'acquifero e della sua tipologia.

5. Prescrizioni per le classi di permeabilità elevata (VI 4) e permeabilità media (VI 3).
Nelle aree comprese nelle classi di permeabilità elevata e media (VI 4 - VI 3) gli strumenti di Pianificazione e di Programmazione delle trasformazioni del territorio rurale non dovranno prevedere impianti ed attività potenzialmente inquinanti, in particolare quelli per cui sono coinvolti scarichi, depositi, accumuli o stoccaggi direttamente contro terra di materie prime, prodotti, residui o reflui pericolosi per l'ambiente quali:Attività zootecniche industriali; Impianti di stoccaggio temporaneo o definitivo o di trattamento di rifiuti solidi urbani, rifiuti urbani pericolosi, rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi; Impianti ed attività industriali particolarmente pericolosi a causa di emissioni, scarichi, residui o materie prime inquinanti;

6. Prescrizioni per le classi di permeabilità bassa (VI 2).
Nelle zone comprese nella classe di permeabilità bassa (VI 2), l'ammissibiltà degli impianti e delle attività industriali connesse con un potenziale rischio di inquinamento è valutato nell'ambito degli Strumenti Urbanistici Generali o Attuativi sulla base di studi ed indagini ambientali e di impatto a largo raggio, fondati se necessario su campagne di rilevamento e di monitoraggio preventivo, del suolo, del sottosuolo e della risorsa idrica superficiale e sotterranea.

7. Prescrizioni particolari per le zone di ricarica della falda.
Le aree comprese nelle zone con permeabilità elevata (VI 4), media (VI 3) e, per i comprensori per i quali abbia un significato idrogeologico, anche bassa (VI 2 - es. aree litoidi con fatturazione, aree detritiche collinari e montane, aree calcaree, aree alluvionali di fondovalle) che abbiano il ruolo, per posizione geografica o per rapporto stratigrafico, di aree di ricarica della falda dovranno essere tutelate contro l'inquinamento con criteri particolarmente cautelativi dalla disciplina di attuazione degli Strumenti Urbanistici Generali.
Tali zone saranno identificate con il dettaglio necessario sulla base delle conoscenze specifiche acquisite a livello comunale o locale e cartografate nell'ambito degli studi geologici ed idrogeologici dei P.S. o di altri Strumenti di Pianificazione.
Su queste zone dovranno essere evitati non solo nuovi impianti ed attività indicate nel comma precedente, ma anche ogni altro punto o area a potenziale rischio di inquinamento e dovranno essere adeguati funzionalmente, potenziati se necessario e manutenuti nel miglior stato di efficienza gli impianti di depurazione ed i sistemi di collettamento dei reflui fognari.
La trasformazione del territorio urbano o rurale in zone di ricarica della falda è condizionata, in ogni settore di sviluppo urbanistico, alla salvaguardia della capacità di infiltrazione efficace del suolo e quindi al mantenimento della maggiore proporzione possibile di aree permeabili.

8. Indirizzi per le classi di permeabilità elevata (VI 4) e permeabilità media (VI 3).
In queste classi di permeabilità media ed elevata, gli Strumenti Urbanistici dovranno regolamentare con proprie disposizioni impostate al criterio della salvaguardia della risorsa sotterranea le attività estrattive, le attività di raccolta, stoccaggio temporaneo e smaltimento dei rifiuti, oltre a tenere sotto stretto controllo lo stato di efficienza, le condizioni di manutenzioni ed il grado di efficacia del comparto relativo alla depurazione e al collettamento dei rifiuti reflui fognari.

9. Indirizzi per la realizzazione di nuovi pozzi.
Ferma restando l'attuale procedura di acquisizione dell'autorizzazione o di comunicazione di R.A.S., la Provincia di Prato, nell'ambito delle funzioni di Ente con competenze amministrative e tecniche nel campo della risorsa idrica sotterranea delegate dagli ex Uffici Regionali del G.C., provvede con il proprio settore di gestione della risorsa idrica a costruire ed aggiornare l'archivio dei pozzi ed un bilancio idrogeologico, sulla base del quale modulare la propria attività autorizzativa per i pozzi. La Provincia potrà acquisire anche le informazioni disponibili presso i Comuni, gli Enti concessionari del servizio idrico pubblico, gli Ato e quanti altri possano partecipare alla redazione o all'aggiornamento del bilancio idrogeologico ed all'archivio del pozzi. I Comuni, nell'ambito dei propri P.S. e degli altri strumenti di pianificazione, verificheranno nel territorio che compete allo strumento la consistenza degli emungimenti esistenti, l'entità degli abbassamenti indotti della falda, l'assetto idrogeologico del sottosuolo e la possibilità di soddisfare ulteriori emungimenti. In questo senso, i Comuni provvederanno a disciplinare queste verifiche nei propri strumenti di pianificazione condizionandone o limitandone lo sviluppo.

 
 

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