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Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Prato

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Elaborati di Progetto del PTC

Norme Tecniche di attuazione del PTC

Art. 14 - Il sistema territoriale funzionale "Mobilità"

1. Il PTC individua negli elementi che forniscono il necessario supporto fisico e tecnologico alle esigenze della mobilità, nei servizi, costituiti dall'insieme delle attività finalizzate a garantire gli spostamenti di persone e di merci tra le diverse località, e nei nodi infrastrutturali, costituiti dai luoghi d'interesse rilevanti, oggetto degli interventi puntuali per il miglioramento dell'efficienza del sistema stesso, il sistema funzionale "Mobilità", organizzato su tre livelli funzionali fra loro integrati.

2. Il primo livello funzionale riguarda il sistema delle connessioni d'area vasta e il sistema interno dei principali tracciati infrastrutturali di rilevanza intercomunale, e comprende i corridoi autostradali e stradali principali, le metropolitane, le strutture di servizio per la logistica e i principali nodi intermodali. Il PTC attribuisce al primo livello una funzione portante, con le reti stradali specializzate nel traffico motorizzato. Gli obiettivi del primo livello sono:

  • - rafforzare i collegamenti tra il territorio provinciale e le reti d'interesse regionale e nazionale, migliorando la rete di collegamento interna ai sistemi territoriali e quella di raccordo con il sistema autostradale e ferroviario nazionale, sempre in un'ottica integrata sotto il profilo territoriale;
  • -adeguare e potenziare la rete stradale primaria, specializzata per il traffico motorizzato, garantendone una corretta integrazione a servizio delle aree urbane servite, con particolare riguardo alla riduzione ed ottimizzazione della mobilità di merci e persone indotta dalle attività produttive, perseguendo dove possibile, la separazione dei percorsi afferenti i principali luoghi della produzione e quelli dei servizi urbani;
  • - conseguire il più alto livello possibile di integrazione tra le differenti reti di trasporto, mediante l'individuazione e la realizzazione di efficienti nodi di scambio modale gomma - ferro e gomma, in corrispondenza delle maggiori polarità insediative (residenziali, terziarie o produttive).

3. Il secondo livello funzionale riguarda il sistema interno e la percorribilità dei tre STL, di supporto alle attività e di valorizzazione dei sistemi economici locali, anche in relazione alle nuove funzioni territoriali individuate dallo scenario strategico del PTC (Tav. P/O2 "Scenario territoriale di progetto"). Gli obiettivi del secondo livello sono:

  • - razionalizzare e rafforzare la rete delle connessioni interne agli STL, e tra gli STL stessi, contribuendo in particolare alla accessibilità, al riequilibrio e alla valorizzazione delle aree collinari e montane;
  • - riqualificare il servizio ferroviario locale e innalzare il livello di efficienza dei sistemi di trasporto pubblico, da attuare attraverso il potenziamento e la razionalizzazione delle linee, così da favorire l'utilizzo del mezzo collettivo rispetto a quello privato e puntando all'intermodalità come principale caratteristica della mobilità sul territorio;
  • - disincentivare il traffico di attraversamento, evitando che la viabilità locale venga utilizzata come scorciatoia tra le arterie della viabilità principale.

4. Il terzo livello funzionale riguarda quello dell'accessibilità locale alternativa all'automobile, orientato alla fruizione del patrimonio territoriale e ambientale con modalità leggere e lente, costituito da percorsi pedonali, tracciati storici, corridoi naturalistici, sentieri, piste ciclabili, ippovie. Gli obiettivi del per il terzo livello sono:

  • - promuovere il recupero e la riqualificazione dei tracciati storici e la valorizzazione della rete ciclabile e sentieristica esistente, il suo completamento e la sua riqualificazione attraverso la formazione di itinerari e circuiti per la fruizione turistica e per il loisir;
  • - diffondere la conoscenza delle identità locali e dei patrimoni culturali e naturali del territorio provinciale e renderli accessibili con modalità lente (cfr. art. 12 "Fruizione integrata del patrimonio culturale ed ambientale" delle presenti norme);
  • - promuovere e sviluppare tali modalità nelle aree urbane a sostegno dell'accessibilità delle attività economiche e dei servizi pubblici alla persona e dei principali nodi del trasporto pubblico.

5. La tavola P/12 individua, in corrispondenza degli obiettivi di cui ai punti precedenti, i diversi elementi territoriali che costituiscono il sistema, sia per i tracciati esistenti, sia per quelli di nuova previsione e individua i principali nodi di scambio modale e le reti per la riorganizzazione del trasporto pubblico:

  • - grandi direttrici nazionali (A11 e caselli autostradali);
  • - linee ferroviarie;
  • - corridoi multifunzionali di ambientazione stradale;
  • - i tracciati stradali relativi ai tre livelli funzionali;
  • - i poli principali di riorganizzazione del trasporto pubblico;
  • - i poli e nodi intermodali del trasporto pubblico;
  • - interporto;
  • - i corridoi di potenziale interesse per la graduale estensione, in sede propria, del sistema del trasporto pubblico urbano dell'area pratese.

6. I PS e gli altri strumenti comunali del governo del territorio specificano e dettagliano gli obiettivi del sistema territoriale funzionale mobilità. I PS, attraverso la loro articolazione funzionale e le varie discipline relative alle diverse parti del territorio, dovranno operare allo scopo di raggiungere una integrazione tra pianificazione della mobilità e pianificazione territoriale ed urbanistica e dovranno valutare che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:

  • - integrare ogni singola infrastruttura e servizio per i trasporti, con gli elementi del sistema insediativo a cui appartiene, in funzione dell'ottimizzazione delle prestazioni e del contesto entro il quale l'intervento si inserisce;
  • - considerare le specifiche problematiche inerenti i diversi sistemi territoriali locali, in relazione al diverso ruolo, che in tali ambiti, assumono gli interventi sul sistema dei trasporti;
  • - aumentare l'efficacia complessiva dell'offerta per la mobilità, anche con interventi di riorganizzazione funzionale delle reti esistenti, ottimizzandone l'uso con opere di innovazione, completamento e miglioramento;
  • - cercare di risolvere le problematicità presenti nelle aree urbane medio-piccole con particolare riferimento ai problemi di accesso, di penetrazione, di attraversamento e di sicurezza dei centri abitati;
  • - operare al fine di ottenere un equilibrio armonico tra le esigenze di potenziamento e sviluppo del sistema delle comunicazioni e i problemi della tutela e valorizzazione delle risorse ambientali;
  • - realizzare il coordinamento e la definizione di una scala di priorità temporali, per la realizzazione dei vari tipi di infrastrutture, incoerenza e in accordo con le attuazioni urbanistiche comunali, evitando la disorganicità degli interventi e gli squilibri indotti dai carichi urbanistici non valutati;
  • - caratterizzare le infrastrutture del 1° livello funzionale, come corridoi multifunzionali (infrastrutturali, ambientali e paesistici) con la salvaguardia delle aree limitrofe da destinare ad aree verdi, alla creazione di filari alberati e per un efficace utilizzo di sistemi per la mitigazione del rumore e degli altri effetti del traffico e, ove possibile e con specifico riferimento alle zone periurbane e nei punti di maggiore esposizione paesaggistica, aree limitrofe da destinare alla forestazione e al mantenimento di determinati standard ambientali e funzionali;
  • - garantire l'accessibilità dei principali punti origine/destinazione dei movimenti di merci rispetto alla rete stradale primaria e rispetto alle grandi infrastrutture per la mobilità delle merci e dei principali poli produttivi;
  • - razionalizzazione funzionale e realizzazione di misure per la sicurezza e la moderazione del traffico atte a autoregolamentare la velocità dei veicoli anche attraverso un adeguato ridisegno delle sezioni stradali, o l'istituzione di zone 30 e il raggiungimento di standard qualitativi più elevati per lo spazio pubblico;
  • - salvaguardare i corridoi infrastrutturali per l'eventuale inserimento di linee di trasporto pubblico su sede propria, come indicato nel successivo comma 7;

7. Ai fini del conseguimento degli obiettivi di cui al comma 3, Il PTC identifica alcuni corridoi di potenziale interesse per la graduale estensione, in sede propria, del sistema di trasporto pubblico urbano dell'area pratese. I tracciati devono essere considerati di massima e i Comuni di Montemurlo e di Prato potranno integrarli o modificarli sulla base di più approfonditi studi. Ogni intervento previsto dai piani strutturali lungo tali corridoi dovrà garantire il mantenimento di una fascia di territorio libero, della larghezza di 10 m, formante una direttrice anche curvilinea, con raggi non inferiori ai 35 m. In particolare in corrispondenza degli insediamenti residenziali di rilevante dimensione, i piani strutturali dovranno prevedere apposite aree per la predisposizione delle fermate, opportunamente raccordate alla rete di itinerari pedonali e ciclabili esistente o prevista.

8. I piani di settore provinciale e gli accordi di programma fra i diversi enti territoriali, potranno approfondire e motivatamente ridefinire l'organizzazione dei livelli funzionali, nel rispetto degli obiettivi generali del presente piano e di quelli specifici del sistema.

 
 

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