SIT della Provincia di Prato / Elaborati di Progetto del
PTC
CAPO IV Il governo della risorsa "città e insediamenti urbani"
Art. 44 Caratteri generali e articolazione
1. Il PTC formula le prescrizioni e gli indirizzi nonché i principali criteri, che discendono dagli obiettivi e dalle invarianti strutturali di cui agli Artt. 7, 8 e 9 delle presenti norme, ai quali si dovranno conformare i piani di settore provinciali e gli strumenti di pianificazione comunale, per il governo della risorsa "Le città e gli insediamenti urbani".
2. A questo riguardo il PTC, in attuazione degli obiettivi e nel rispetto delle invarianti strutturali riferite agli STL, articola la risorsa, in maniera conforme con quanto espresso dal PIT e coerentemente con le specificità del territorio provinciale, evidenziate negli elaborati del Quadro Conoscitivo. Spetta alle Amministrazioni Comunali riconoscere sul proprio territorio comunale le specificità sotto descritte:
- - i centri antichi;
- - le aree prevalentemente residenziali;
- - le aree miste;
- - gli insediamenti produttivi;
- - i parchi urbani e territoriali;
- - i servizi e le attrezzature di livello territoriale.
3. Il PTC, per ciascuna componente della risorsa individua criteri ed indirizzi, enunciati a livello provinciale, di STL o riferiti in maniera esplicita a determinati luoghi o località, ai quali si dovranno riferire gli strumenti di pianificazione del territorio.
4. Le norme di seguito elencate si applicano alle aree urbanizzate comunque definite.
5. I PS potranno approfondire e motivatamente ridefinire il confine tra "territorio rurale" e "territorio urbanizzato" nel rispetto degli obiettivi e delle invarianti strutturali del presente piano e delle prescrizioni e indirizzi riferiti alle specifiche risorse.
6. I PS provvedono inoltre, sulla base del proprio quadro conoscitivo, a verificare e ulteriormente articolare la risorsa città e insediamenti.
Art. 45 I centri antichi
1. Il PTC considera centri antichi le porzioni del territorio individuate con i criteri espressi all'Art. 26 delle presenti norme.
2. I PS ai fini della salvaguardia e valorizzazione dei centri antichi, dovranno osservare le disposizioni già espresse all'Art. 26 e quelle elencate nei seguenti commi.
PRESCRIZIONI
3. I PS, per i centri antichi posti sui versanti collinari e montani del STL Val di Bisenzio e Monteferrato, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 LR 5/95 che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - azioni progettuali per il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, il potenziamento della funzione residenziale, definizione degli interventi ammissibili sugli edifici e sugli spazi scoperti, mirate:
- - alla salvaguardia dei caratteri architettonici ed urbani degli edifici e all'adeguamento e trasformazione ai fini residenziali delle parti sottoutilizzate o inutilizzate come fondi, annessi, locali artigianali o di servizio);
- - alla localizzazione di attrezzature e servizi (come distaccamenti di uffici pubblici, uffici postali, sportelli bancari, ecc.);
- - al potenziamento delle attività commerciali legate al soddisfacimento dei consumi quotidiani;
- - all'individuazione di parcheggi pubblici e pertinenziali;
- - al recupero della funzione turistico ricettiva del centro di Montepiano, attraverso la riqualificazione degli spazi aperti pubblici,il potenziamento delle attività ricettive, commerciali e dei pubblici esercizi, anche con l'ausilio di azioni concertate con i vari attori locali;
- - recupero e riuso degli edifici residenziali esistenti anche con l'introduzione di incentivi economici (sconto oneri, reperimento fondi economici ecc) e volumetrici (questi intesi per gli adeguamenti tecnologici e tecnici degli edifici) per facilitare l'attuazione degli interventi.
PRESCRIZIONI
4. I PS, per i centri antichi posti nel fondovalle dei comuni di Vaiano, Cantagallo e Vernio (La Briglia, Vaiano, Carmignanello, Mercatale, San Quirico), dei paesi e delle frazioni del STL Piana, di Poggio a Caiano, Carmignano e Comeana, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare anche ai sensi dell'art. 32 LR 5/95 che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - previsione di specifica disciplina ed idonee azioni progettuali, in sintonia con gli obiettivi espressi agli articoli 7-8-9, volte a:
- - recuperare e valorizzare gli edifici, salvaguardando i fronti edificati, l'articolazione dei prospetti delle facciate, la foggia e il genere di materiali degli elementi decorativi e degli spazi aperti (pavimentazioni e arredi in genere, elementi di corredo, ecc);
- - permettere la permanenza delle principali funzioni pubbliche, civili e culturali;
- - potenziare la dotazione di servizi alla persona e all'impresa, la localizzazione di attrezzature o sedi di rappresentanza di carattere territoriale (anche legate all'Area Protetta Monteferrato, alla produzione agroalimentare di qualità, di cui al Progetto integrato Bi.A.S. e al distretto tessile);
- - creare adeguati collegamenti, pedonali e ciclabili, tra i centri antichi e gli edifici e i manufatti di valore, i principali servizi, le parti residenziali e produttive circostanti e gli spazi pubblici;
- - riorganizzare il traffico veicolare, limitando o razionalizzando il traffico di attraversamento prevedendo idonei parcheggi pubblici e pertinenziali in prossimità dei recapiti del percorso principale del centro antico;
- - potenziare, valorizzare e qualificare la rete commerciale minuta e l'artigianato di servizio;
- - individuare collegamenti ciclabili e pedonali riservati con le aree in cui sono localizzate funzioni di interesse collettivo;
- - prevedere interventi di mitigazione delle pressioni ambientali in essere.
PRESCRIZIONI
5. Il PS del comune di Prato, sulla base degli obiettivi espressi, dovrà valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che il progetto di piano per il centro antico, concorra al soddisfacimento dei criteri di seguito elencati:
- - la razionalizzazione dell'accessibilità del centro antico e per potenziare e qualificare le attività economiche presenti e la residenza attraverso:
- - l'estensione delle zone pedonali;
- - la razionalizzazione del trasporto pubblico, anche attraverso l'uso di mezzi innovativi;
- - l'individuazione di adeguate aree (in termini di localizzazione e quantità) da destinare a parcheggio pertinenziale;
- -la previsione di specifica disciplina per la gestione degli interventi ammissibili sugli edifici e sugli spazi scoperti, anche con il supporto di opportuni regolamenti, guide o approfondimenti mirati alla:
- - tutela degli spazi scoperti (percorsi, piazze, vicoli, aree verdi pubbliche, dehor degli esercizi pubblici, ecc) e dei relativi elementi di arredo, inclusi gli aspetti materico-cromatici;
- - tutela della qualità architettonica ed urbana degli edifici, compresi gli aspetti relativi al colore e agli elementi decorativi e di corredo delle facciate;
- -l'individuazione di azioni di promozione territoriale a supporto della conoscenza del centro antico, quindi tese a mantenere e potenziare il ruolo primario di riferimento svolto storicamente nei confronti dell'intero territorio provinciale, dello sviluppo del settore turistico e a sostegno della funzione residenziale, attraverso:
- - la fruizione dei monumenti della città storica individuando itinerari, punti di sosta e servizi in genere, considerando la possibilità di aprire al pubblico vaste zone monumentali (come i grandi complessi conventuali e monastici) e un corretto coordinamento delle attività culturali e delle iniziative volte ad attrarre presenze all'interno delle mura;
- - la creazione di connessioni e collegamenti tra le varie zone del centro antico e tra questo e la città fuori le mura (in particolare il Macrolotto 0; la zona intorno a Piazza Ciardi-Calamai-Fabbricone, a via Valentini-Romito-Zarini e la zona degli ex-Macelli pubblici);
- - la previsione di azioni di valorizzazione e qualificazione della rete commerciale minuta (nella quale sia considerato anche il settore alimentare a sostegno della residenza), dell'artigianato di servizio e degli antichi mestieri, anche attraverso il reperimento di fondi economici per sostenere i progetti e le iniziative e l'individuazione di incentivi alle aziende, con azioni concertate con i vari attori locali;
- - la permanenza e il rafforzamento delle funzioni pubbliche e rappresentative, dei servizi pubblici ed in particolare di quelli culturali destinati allo spettacolo (cinema, teatri, ecc), delle associazioni culturali, degli esercizi pubblici legati alla fruizione notturna del centro antico;
- - l'individuazione di destinazioni d'uso compatibili per l'area attualmente occupata dall'ospedale "Misericordia e Dolce", in vista del suo trasferimento nell'area tra Galciana e San Paolo, mirate a riqualificare l'intero comparto, così da contribuire ad elevare la qualità della vita del centro antico, attraverso:
- - la demolizione degli edifici di recente realizzazione;
- - la riqualificazione ed il riordino dell'area attualmente occupata dall'ospedale restituendo al centro antico la fruizione pubblica degli spazi aperti e un congruo utilizzo dei volumi, valorizzandone le porzioni storiche;
- - l'individuazione di un parco urbano, corredato da idonei collegamenti con i principali percorsi e spazi aperti della città storica;
- - l'individuazione, per gli edifici che verranno mantenuti, di funzioni compatibili in rapporto all'accessibilità dell'area e rappresentative per l'intera città e in specifico modo per il centro antico.
PRESCRIZIONI
6. I PS, per i centri antichi dei versanti collinari e montani del STL Montalbano, dovranno valutare anche ai sensi dell'art. 32 LR 5/95 che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- -individuazione di azioni progettuali e specifiche discipline per l'individuazione degli interventi ammissibili sugli edifici e sugli spazi scoperti, di cui agli obiettivi espressi agli all'art. 9, mirate al:
- - valorizzazione e tutela dei caratteri architettonici ed urbani degli edifici, ripristino e ricostituzione di quelli alterati;
- - riqualificazione degli spazi aperti (pavimentazioni, materiali degli arredi ecc); - localizzazione di funzioni complementari a quella residenziale, individuando interventi edilizi congrui con l'entità ed il valore degli edifici;
- - valorizzazione e qualificazione della rete commerciale minuta e delle attività ricettive (che prevedano anche un legame con la produzione agro-alimentare di qualità).
INDIRIZZI
7. I PS al fine di orientare le scelte urbanistiche e al fine di costruire gli elementi necessari per redigere le attività di valutazione, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, dovranno tenere conto dei seguenti indirizzi:
- - indirizzare gli interventi legati alla valorizzazione delle attività commerciali e artigianali, con discipline che considerino le principali caratteristiche e componenti del centro antico (sociali, economiche, architettoniche, ecc) da gestire con azioni concertate con i vari attori locali, anche allo scopo del reperimento di fondi economici per sostenere i progetti e le iniziative a supporto delle attività insediate;
- - miglioramento dell'accessibilità prevalentemente con mezzi di trasporto collettivo e pedonale individuando connessioni, o semplici passaggi pedonali, per favorire le relazioni con le parti costruite circostanti;
- - collocare, per quei centri antichi più consistenti, le funzioni a più elevata capacità generatrice di flussi di mobilità in luoghi serviti da mezzi di trasporto e in aree in prossimità di aree servite da parcheggi;
- - orientare i progetti di sviluppo, riqualificazione e valorizzazione a considerare il centro antico in tutte le sue componenti (socioeconomiche, urbane, architettoniche), evitando approfondimenti parziali e sporadici che potrebbero inficiarne l'esito.
Art. 46 Le aree prevalentemente residenziali
1. Sono considerati insediamenti prevalentemente residenziali quelle porzioni del territorio che comprendono i quartieri residenziali, realizzati in base a piani attuativi di iniziativa privata e pubblica, i piccoli interventi unitari e le semplici addizioni edilizie, sorte attraverso singole iniziative dei cittadini. Sono comprese in quest'ambito, in particolare nel STL Val di Bisenzio e Monteferrato e Piana, anche alcune porzioni di tessuto produttivo, in parte già riutilizzato per altri scopi, che da sempre ha avuto forti relazioni con gli edifici residenziali. Le aree individuate comprendono inoltre le opere di urbanizzazione primaria e secondaria e l'insieme di spazi aperti, servizi e attrezzature fortemente relazionate al concetto di "abitare", quali parcheggi, piazze, verde urbano, attività terziarie in genere (istituti di credito, commercio, studi professionali, ecc.) ed attrezzature per la mobilità.
2. Gli strumenti di pianificazione del territorio provvedono a verificare e specificare le aree che includono gli insediamenti prevalentemente residenziali, individuando, attraverso criteri funzionali e morfotipologi specifici elementi di rilievo come interventi residenziali unitari, tessuti insediativi ricorrenti, tipi edilizi e aggregazioni particolari, ecc.
PRESCRIZIONI
3. I PS, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate, concorrano al soddisfacimento dei criteri di seguito elencati:
- - previsione di azioni progettuali e di specifica disciplina mirata all'innalzamento della qualità degli insediamenti, attraverso:
- - il mantenimento e rafforzamento della presenza di servizi e degli spazi pubblici (piazze, aree di sosta, aree verdi, scuole di base, distaccamenti di servizi comunali, uffici postali, centri di associazione), pubblici esercizi ed attività ricettive (bar, ristoranti, pizzerie, circoli ricreativi, ecc), attività terziarie (esercizi di vicinato, sportelli bancari, studi professionali ecc.), attività culturali, che possono favorire la creazione di nuove centralità urbane e il superamento della monofunzionalità residenziale;
- - l'individuazione di collegamenti con i centri antichi di riferimento, con le emergenze storiche, culturali e ambientali e con il territorio rurale;
- - l'individuazione delle strutture e servizi necessari ai nuovi bisogni della società in rapporto ai nuovi stili di vita, al mutamento socio-economico dei nuclei familiari e alle nuove popolazioni insediate;
- - l'abbattimento dei fattori di inquinamento (acustico, atmosferico, ecc.) in particolar modo per gli insediamenti a diretto contatto con assi viari importanti, individuando soluzioni tecniche compatibili;
- - il rafforzamento delle modalità alternative al mezzo privato per la mobilità privilegiando il trasporto pubblico, anche con il supporto di parcheggi d'interscambio, e di percorsi ciclopedonali;
- - previsione di regole urbanistico-edilizie per la gestione degli interventi sul patrimonio edilizio e sugli spazi aperti, volte a:
- - riqualificare le aree in cui sono collocate le attività e le funzioni marginali e quelle che presentano degrado urbanistico, edilizio e socio-economico, anche attraverso la trasformazione degli insediamenti;
- - individuare tipi di intervento congrui con le specifiche caratteristiche degli edifici e dei tessuti edilizi. In particolare sugli edifici residenziali facenti parte di interventi urbanistici unitari, o appartenenti a tessuti urbanistici ricorrenti e tipici, gli interventi ammissibili su edifici e spazi aperti dovrà rispettare gli elementi costitutivi, le tecniche costruttive e il trattamento degli spazi pubblici;
- - promozione e recupero della funzione turistico ricettiva in coerenza con l'assetto dei centri urbani e la rete della mobilità proposta dal piano provinciale per i centri di Montepiano, Schignano, Luicciana e Cantagallo.
INDIRIZZI
4. I PS, al fine di orientare e calibrare le scelte urbanistiche e al fine di costruire gli elementi necessari per redigere le attività di valutazione, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, faranno inoltre riferimento ai seguenti indirizzi:
- - redazione di ricerche ed analisi utili a definire in termini di quantità e qualità lo stato di attuazione del proprio strumento urbanistico,per valutarne le potenzialità edificatorie residue, lo stato di avanzamento delle realizzazioni delle infrastrutture e servizi di supporto al sistema insediativo;
- - al fine di orientare le scelte urbanistiche i comuni potranno inoltre redigere studi e indagini sul patrimonio edilizio esistente, quali:
- - rilievi dello stato di fatto con evidenziazione dei tipi edilizi, degli usi in atto negli edifici;
- - precisazione sull'uso del patrimonio edilizio: utilizzo stagionale, sottoutilizzato, dimesso;
- - individuazione dei tipi edilizi presenti nell'edilizia tradizionale e storica (e le forme aggregate di essa) e loro adattamento a standard moderni;
- - ubicazione stato di fatto degli spazi pubblici (parcheggi, piazze, parchi urbani ecc), dei servizi e delle infrastrutture in genere;
- - nelle parti collinari e montane del territorio provinciale valutare la possibilità di individuare alternative alla realizzazione delle aree a standard (aree verdi pubbliche) ubicate in prossimità del territorio rurale, scegliendo alternative improntate sulla maggiore cura nella definizione dei margini dei nuovi insediamenti verso le aree aperte, quali: recinzioni, percorsi pedonali e alberature a margine dei lotti edificati, definizione dei materiali e delle specie arboree da utilizzare per le aree a parcheggio, ecc;
- - rilievi opportuni del patrimonio produttivo dismesso tenendo conto del valore dei singoli edifici, degli usi in atto e della possibilità di riutilizzare gli edifici a scopi residenziali.
Art. 47 Le aree miste
1. Le aree miste occupano la porzione centrale della città e delle frazioni del comune di Prato, Vaiano, Poggio a Caiano, Cantagallo e Carmignano. Le aree miste sono costituite da isolati, o semplici aggregazioni di edifici di piccole e medie dimensioni, nei quali risulta ancora forte e preponderante lo stretto connubio tra tessuto produttivo e residenza (con minor incidenza per il comune di Poggio a Caiano e Cantagallo). Le aree miste sono caratterizzate inoltre dall'alta densità volumetrica, dall'elevato rapporto di copertura, e dalla conseguente presenza di pochissimi spazi aperti. Alcune porzioni di esse, poste in luoghi più marginali presentano al loro interno attività produttive, ancora attive ed efficienti, riconducibili per lo più alla fase umida del ciclo tessile (carbonizzi, rifinizioni ecc).
PRESCRIZIONI
2. I PS, per le aree miste ubicate nel STL Val di Bisenzio e Monteferrato ed STL Piana, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - redazione preventiva di studi e ricerche utili a individuare porzioni di tessuto (edifici produttivi e residenziali come case a schiera,palazzine, ville padronali, ecc) o singoli edifici da salvaguardare e recuperare con funzioni diverse da quelle originarie, (precisandone gli interventi edilizi in maniera idonea e congruente) o da trasformare anche attraverso interventi di demolizione ricostruzione;-nel caso di recupero e riutilizzo degli edifici produttivi, le scelte progettuali dovranno mirare:
- - a salvaguardare le caratteristiche architettoniche e costruttive (articolazione dei volumi e dei prospetti, continuità dei fronti edilizi,elementi decorativi quali tettoie, pensiline, cornici degli infissi, ecc) dei manufatti produttivi e residenziali da recuperare, calibrando i tipi d'intervento in base al valore riconosciuto (valore storico, architettonico, urbanistico, testimoniale);
- - a dimensionare gli standard sul "carico urbanistico" effettivamente indotto dalla trasformazione (basato sul numero degli abitanti, sul volume urbanistico o sulla nuova Slp ottenuta);
- - a valutare la possibilità di recuperare in residenza, ed altre funzioni correlate, gli edifici produttivi, mantenendone le specifiche caratteristiche;
- - nel caso di interventi di trasformazione urbana, le scelte progettuali saranno volte:
- - a valutare gli effetti indotti dai diversi carichi urbanistici sull'assetto infrastrutturale e sui servizi, prendendo in considerazione una porzione sufficientemente ampia di città sulla quale studiare la simulazione;
- - a dotare i nuovi insediamenti di spazi pubblici idonei ad elevare la qualità della vita, liberando le aree di pertinenza fluviale del Bisenzio e creando elementi fruitivi e connessioni (percorsi ciclopedonali) con gli insediamenti residenziali e produttivi esistenti e i centri antichi di riferimento;
- - ad introdurre nei nuovi interventi funzioni miste e complementari;
- - a specificare i parametri per l'individuazione delle aree a standard, sia in termini di qualità, quantità e ubicazione.
PRESCRIZIONI
3. I PS per le aree miste ubicate nel STL Montalbano, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- -l'individuazione di interventi volti a sostituire l'intera porzione degli insediamenti individuati, fondando in queste aree il fabbisogno edilizio del STL;
- -l'individuazione di criteri progettuali per gli interventi di trasformazione urbana, tenendo conto di:
- - valutare gli effetti indotti dei carichi urbanistici da insediare sull'assetto infrastrutturale e sui servizi (mediante l'attuazione di un coordinamento tra gli interventi di trasformazione urbana e quelli infrastrutturali);
- -caratterizzare i nuovi interventi con funzioni miste e complementari;
- - dotare i nuovi insediamenti di infrastrutture adeguate e spazi pubblici idonei ad elevare la qualità della vita, liberando le aree di pertinenza fluviale (Torrente Montiloni) e creando elementi fruitivi e connessioni (percorsi ciclopedonali) con gli insediamenti esistenti e i centri antichi di riferimento.
INDIRIZZI
4. I PS al fine di orientare e calibrare le scelte urbanistiche e al fine di costruire gli elementi necessari per redigere le attività di valutazione, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, faranno inoltre riferimento ai seguenti indirizzi:
- - redazione di studi e ricerche con l'obiettivo di evidenziare la consistenza, lo stato di conservazione, il valore e gli usi degli edifici presenti all'interno delle aree;
- - elaborare approfondimenti progettuali indirizzati verso la riutilizzazione dei contenitori produttivi mediante altre funzioni, compresa quella residenziale e la possibilità di reperire idonee aree a standard (in particolare parcheggi) sia pertinenziali alle nuove funzioni da inserire, che pubblici, previsti dalle norme vigenti in materia. Gli approfondimenti dovranno anche individuare un corretto linguaggio architettonico che tenga conto delle peculiari caratteristiche dei manufatti, mantenendo con il recupero edilizio i caratteri tipologici ed architettonici dei manufatti;
- - redigere studi, nel caso di trasformazione urbanistica di consistenti porzioni di aree miste, su porzioni della città allargate rispetto all'area d'intervento per valutare gli effetti della trasformazione sulle infrastrutture, sul trasporto pubblico e sui servizi in genere.
Art. 48 Gli insediamenti produttivi
Il PTC, al fine di fornire gli elementi principali per la riorganizzazione del sistema produttivo della provincia e per sostenere ed innescare processi di sviluppo e valorizzazione, individua, per l'intero territorio provinciale, una classificazione delle aree produttive, costruita sulla base degli studi ed analisi redatti, con lo scopo di calibrare gli indirizzi e le prescrizioni sulle specifiche realtà territoriali, tenendo conto dell'ubicazione, della dotazione delle infrastrutture per la mobilità e dello stato e consistenza delle aree stesse. A questo scopo vengono individuate le seguenti categorie:
- - le aree forti della produzione;
- - le aree della produzione diffusa;
- - le aree della produzione mista;
- - i capisaldi storici della produzione.
Art. 49 Le aree forti della produzione
1. Le aree forti della produzione sono costituite dai due macrolotti pratesi, dalla grande area produttiva di Montemurlo e da quella di Gabolana a Vaiano. Sorte per svolgere l'esclusiva funzione produttiva, presentano a tratti l'inizio di un processo di trasformazione, che si manifesta in una generalizzata suddivisione degli edifici e l'introduzione negli stessi di funzioni diverse da quelle produttive (in quota maggiore il commercio). Il fenomeno appare più evidente al 1° Macrolotto di Prato, di meno a Montemurlo, dove l'assetto produttivo risulta pressoché esclusivo, ancora diverso a Vaiano dove, assieme alla trasformazione, si nota anche l'inizio di una lenta dismissione e l'affacciarsi di fenomeni di degrado diffuso (urbanistico ed architettonico). Il tessuto delle aree forti della produzione è, in via generale, caratterizzato dalla maglia ortogonale delle strade che perimetrano insiemi di capannoni di medie e grandi dimensioni. L'area di Montemurlo si diversifica dalle precedenti, essendo costituita da insiemi di edifici, di dimensioni a volte notevoli, disposti casualmente e serviti da una maglia stradale priva di gerarchia e talvolta incompleta.
PRESCRIZIONI
2. I PS, per le aree forti della produzione, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95,che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - riqualificazione degli insediamenti attraverso il riordino della viabilità, delle aree di sosta e l'individuazione di adeguate infrastrutture per la movimentazione delle merci, razionalizzando gli accessi alle singole aree ed ai comparti, col fine di evitare l'immissione diretta su strade di collegamento territoriale;
- - superamento della monofunzionalità delle aree produttive con l'introduzione di servizi alla persona e alle imprese (attività direzionali,amministrative, di credito, terziario avanzato come consulenza aziendale, elaborazione e controllo dati) e spazi pubblici per il tempo libero e lo sport;
- - individuazione di interventi edilizi idonei a favorire un razionale utilizzo degli edifici esistenti, conseguibile anche attraverso la demolizione con ricostruzione (a parità di volume) di parti inutilizzate o sottoutilizzate;
- - creazione di margini ben identificati a contatto con il territorio rurale e di schermature vegetali a contatto con gli insediamenti residenziali;
- - osservazione dei criteri espressi dall'Allegato 8 in merito alle azioni e prestazioni da soddisfare per la definizione di aree produttive come "Aree ecologicamente attrezzate";
- - in relazione all'area produttiva di Gabolana a Vaiano gli interventi edilizi dovranno garantire la massima tutela nei confronti delle aree dipertinenza fluviale del Bisenzio, anche prevedendo interventi di sostituzione edilizia, utili a razionalizzare la funzionalità dell'area, mantenendo fisso l'obiettivo di salvaguardare e liberare il più possibile la pertinenza fluviale. Gli eventuali nuovi volumi dovranno quindi attestarsi lungo le strade principali di attraversamento, curando in particolar modo l'aspetto qualitativo anziché quello quantitativo;
- - in relazione all'area produttiva di Montemurlo gli interventi dovranno tendere al massimo alla razionalizzazione funzionale dell'area,individuando una gerarchia della maglia stradale; idonee aree destinate a parcheggio, servizi alla persona e all'impresa, verde urbano e barriere vegetali di protezione.
PRESCRIZIONI
3. I PS possono prevedere in aree contigue alle aree forti della produzione ubicate nel STL Piana, attività produttive all'aperto (compresi i depositi a cielo aperto), purché lo strumento urbanistico valuti che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - individuazione di aree di dimensioni contenute e fortemente relazionate a quelle produttive in termini di servizi e standard;
- - ubicazione delle aree in prossimità delle principali strade a servizio della produzione e sufficientemente lontano dai centri abitati;
- - evitare estese aree asfaltate ed inutili sviluppi delle strade di penetrazione e quindi conseguentemente dotare le aree di elevata permeabilità del suolo;
- - prevedere barriere vegetali utili a schermare le attività interne ai singoli lotti ed a preservare l'immediato intorno dal rumore e dalle polveri;
- - l'osservazione dei criteri espressi all'Allegato 8 delle presenti norme.
INDIRIZZI
4. I PS al fine di orientare e calibrare le scelte urbanistiche e al fine di costruire gli elementi necessari per redigere le attività di valutazione, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, faranno inoltre riferimento ai seguenti indirizzi:
- - creazione di banche dati utili al monitoraggio delle aree produttive in termini di funzioni insediate, consumo di energia e risorse ambientali, movimentazioni merci, tipi di struttura societaria, ecc;
- - sostenere ed indirizzare i processi di sviluppo ed innovazione delle attività produttive anche attraverso un innalzamento significativo della qualità insediativa promovendo lo sviluppo di servizi comuni alle imprese e di servizi per il lavoro e l'occupazione, la promozione di iniziative mirate di marketing territoriale, l'insediamento di nuove imprese e settori ad elevato contenuto tecnologico, la creazione di aree ecologicamente attrezzate e cioè dotate di infrastrutture e dei servizi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente (cfr art. 11 Sistema Territoriale Funzionale Ambiente e art. 14 Sistema Territoriale Funzionale Mobilità);
- - promuovere la costituzione di organismi sovracomunali di gestione delle aree produttive e di forme di gestione unitaria delle infrastrutture e dei servizi (mobility manager, car sharing, ecc.);
- - favorire l'accesso ai finanziamenti previsti dalle leggi regionali e comunitarie per lo sviluppo e qualificazione delle attività produttive;
- - favorire l'accesso al sistema comunitario di ecogestione e audit ambientale EMAS anche promuovendo forme di certificazione ambientale riferita all'area produttiva nel suo complesso oltre che al singolo sito produttivo.
Art. 50 Le aree della produzione diffusa
1. I presidi della produzione diffusa sono costituiti da insediamenti produttivi industriali e artigianali, generalmente esito di piani attuativi. Sono localizzati nella piana a ridosso dei quartieri, paesi e frazioni, nelle aree di pertinenza fluviale del Bisenzio e dell'Ombrone e sporadicamente in alcune zone di mezzacosta della Valle del Bisenzio e del Montalbano. Il tessuto insediativo si presenta abbastanza regolare, le dimensioni degli edifici medie. In via generale queste aree nei comuni dei STL Val Bisenzio Monteferrato e Montalbano sono interessate da un fenomeno diffuso di dismissione o dall'introduzione diverse da quelle produttive.
PRESCRIZIONI
2. I PS, per le aree della produzione diffusa ubicate nel STL Val di Bisenzio e Monteferrato e per quelle ubicate nei comuni di Poggio a Caiano e Carmignano, sulla base degli obiettivi espressi, delle presenti norme, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - individuazione di strumenti idonei al fine di programmare nel tempo la riconversione degli insediamenti produttivi attraverso:
- - l'introduzione di attività portatrici di minori carichi di traffico, minor impatto sull'ambiente ed innovative, comunque legate al settore produttivo;
- - la sostituzione edilizia e quindi l'eventuale introduzione di funzioni diverse da quelle produttive, calibrando i parametri urbanistici (indice fondiario, rapporto di copertura, altezza massima) sulle caratteristiche del luogo e non esclusivamente sulla consistenza degli insediamenti produttivi esistenti; liberando le aree di pertinenza fluviale e concentrando i nuovi volumi lungo le principali strade, creando fasce di verde fruibile in prossimità del fiume. Gli interventi dovranno anche garantire la bonifica dei siti e la sistemazione del verde.
PRESCRIZIONI
3. I PS, per le aree della produzione diffusa ubicate nel STL Piana ad esclusione dei comuni di Poggio a Caiano e Carmignano, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - attivazione di strumenti di conoscenza utili ad individuare l'ubicazione, consistenza e gli usi in atto nelle aree produttive al fine di indirizzare le scelte urbanistiche verso:
- - il riordino urbanistico delle aree produttive esistenti, privilegiando la qualità urbanistica ed architettonica e favorendo interventi di razionalizzazione delle opere di infrastrutturazione (riconoscibilità delle aree destinate a parcheggio, elementi di arredo ecc.) e la sistemazione degli accessi sulla viabilità primaria. Nel caso di realizzazione e/o sistemazione delle aree a standard destinate a verde, sarà privilegiata la creazione o la trasformazione di esse in barriere vegetali aventi funzione di protezione ambientale nei confronti degli insediamenti circostanti;
- -la sostituzione edilizia di consistenti porzioni di aree produttive, con particolare riguardo a quelle ubicate all'interno del centro urbano e a ridosso dei quartieri residenziali e conseguente riorganizzazione dei volumi, introducendo funzioni diverse da quelle produttive. Gli interventi dovranno garantire:
- - la minore occupazione di suolo (intendendo sensibile diminuzione del rapporto tra spazio costruito e spazio aperto);
- - l'attuazione degli interventi attraverso piani attuativi;
- - la corretta individuazione dei comparti edificatori, evitando lotti interclusi ed interventi parziali;
- - la concentrazione degli spazi aperti in uniche aree dotate di senso compiuto e dimensioni tali da supportare le nuove funzioni insediate;
- - l'ubicazione degli spazi aperti in prossimità del territorio rurale, nel caso di comparti edilizi posti a diretto contatto con esso;
- - valutare gli effetti indotti dai diversi carichi urbanistici sull'assetto infrastrutturale e sui servizi di base;
- - introdurre nei nuovi interventi funzioni miste e complementari.
- - nel caso di interventi di sostituzione edilizia, per quegli insediamenti produttivi lontani dalla città, completamente inclusi nel territorio rurale o in luoghi mal serviti dalla rete infrastrutturale, comunque riconosciuti tali dai Prg, valutare la possibilità di trasferire i diritti edificatori, in essere nelle aree esistenti, in altri luoghi del territorio più idonei, correlando ad impegni convenzionali, (demolizione, bonifica del sito, ripristino di funzioni agricole) la realizzazione degli interventi.
INDIRIZZI
4. I PS al fine di orientare e calibrare le scelte urbanistiche e al fine di costruire gli elementi necessari per redigere le attività di valutazione, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, faranno inoltre riferimento ai seguenti indirizzi:
- - favorire la riconversione degli insediamenti attraverso la trasformazione urbanistica dei complessi produttivi. Gli interventi dovranno essere attuati con lo scopo di liberare il più possibile le aree di pertinenza fluviale dell'Ombrone, concentrando i nuovi interventi in spazi limitati, a ridosso della viabilità e degli insediamenti esistenti, lasciando la possibilità di creare connessioni ambientali lungo le sponde del fiume, in direzione delle colline seguendo il corso dei corsi d'acqua secondari (Torrenti Furba e Montiloni). Le funzioni insediabili potranno essere anche riconducibili alla produzione ma attuando scelte oculate verso lavorazioni non inquinanti;
- - redazione di studi, sulla consistenza e stato delle aree produttive e verifica degli usi in atto, utili ad sostenere le scelte strategiche del PS;
- - valutare la possibilità di trasferire i diritti edificatori in essere nelle aree esistenti in altri spazi più idonei, correlando ad impegni convenzionali, (demolizione, bonifica del sito, ripristino di funzioni agricole) la realizzazione degli interventi.
Art. 51 Le aree della produzione mista
1. Le aree della produzione mista sono caratterizzate da edilizia industriale e artigianale nella quale risultano ancora attive le aziende legate al ciclo tessile ma dove si nota anche la presenza di funzioni diverse, come le attività terziarie e direzionali in genere. A Prato il tessuto edilizio risulta generalmente aggregato a formare una cortina edificata lungo le strade di collegamento storiche (via Pistoiese, via Galcianese, via Filzi) e d'impianto da queste. Appartengono a questa categoria anche le aree produttive sorte dal 1930-'40, nelle quali sono presenti anche edifici di valore storico ed architettonico. Negli altri comuni la categoria è presente in aree specializzate in via di trasformazione. In questa categoria sono inserite aggregazioni di edifici sorti recentemente, anche attraverso piani attuativi, che per la loro ubicazione tendono a svolgere una funzione complementare alle aree residenziali.
PRESCRIZIONI
2. I PS, per le aree della produzione mista ubicate nel STL Piana, e Montalbano, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - per il Comune di Prato favorire la collocazione di funzioni di servizio avanzate e produttive con alto valore aggiunto nell'ambito degli insediamenti produttivi storici in trasformazione. Tale localizzazione dovrà essere perseguita anche mantenendo, attraverso il miglioramento degli aspetti ambientali (creazione di connessioni verdi anche a servizio dei quartieri esistenti), gli insediamenti produttivi attualmente operanti, ed individuando politiche e strumenti volti alla generale riqualificazione urbanistica delle aree, anche ai fini residenziali e direzionali;
- -p er tutti gli altri comuni favorire la rifunzionalizzazione delle aree produttive, anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione, favorendo destinazioni d'uso a supporto degli insediamenti esistenti (attrezzature collettive, attività terziarie e direzionali, attività artigianali legate alla residenza, commercio, terziario avanzato e modeste quote residenziali);
- - valutare gli effetti indotti delle trasformazioni sull'assetto infrastrutturale e prevedere opportune aree a standard anche al servizio delle aree limitrofe, e in generale per l'innalzamento degli standard ambientali;
- - prevedere opportune accorgimenti per la connessione delle aree con il trasporto pubblico e la viabilità ciclo-pedonale
.
INDIRIZZI
3. I PS al fine di orientare e calibrare le scelte urbanistiche e al fine di costruire gli elementi necessari per redigere le attività divalutazione, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, faranno inoltre riferimento ai seguenti indirizzi:
- - per gli insediamenti produttivi storici, dovranno essere condotte opportune indagini conoscitive per il riconoscimento del valore insediativo e architettonico degli edifici, volte all'elaborazione di criteri o linee guida per la loro riutilizzazione o trasformazione;
- - dovranno essere elaborati indirizzi per la riutilizzazione di edifici produttivi, anche per altre funzioni e per il conseguimento di una minore densità edilizia, anche attraverso la formulazione di specifici progetti particolareggiati;
- - nei casi in cui si preveda una trasformazione urbanistica delle aree, gli studi e le indagini dovranno essere estese non esclusivamente alle aree d'intervento, ma anche agli ambiti limitrofi, opportunamente allargati in relazione agli obiettivi della trasformazione.
Art. 52 I capisaldi storici della produzione
1. I capisaldi storici della produzione sono formati dalle grandi fabbriche pioniere (realizzate tra la fine dell'800 e gli inizi del '900) e dai complessi industriali (realizzati anche dopo il 1950) che nella storia del distretto tessile hanno svolto un ruolo riconosciuto in modo condiviso. I capisaldi storici della produzione sono ubicati generalmente in posizione strategica nei confronti delle città (nel centro dei paesi e delle frazioni, nelle aree centrali della città), e del territorio in genere (a terrazza sul Bisenzio nel tratto tra la presa del Cavalciotto e Mercatale di Vernio e lungo le strade storiche principali). In relazione a questa specifica caratteristica sono indicati ad essere mantenuti, valorizzati e ad accogliere funzioni importanti a servizio della collettività.
PRESCRIZIONI
2. I PS, per i capisaldi storici della produzione, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri: -l'individuazione di interventi edilizi tesi a mantenimento dei caratteri architettonici ed urbani dei manufatti, comprese le aree aperte ove essi insistono. I piani comunali dovranno inoltre dare indicazioni sui materiali, sulle tecniche costruttive e sui colori; -l'individuazione di destinazioni d'uso utili a nobilitare i beni stessi, ad elevarne la conoscenza e la fruizione, nel caso di dismissione delle funzioni produttive, quali complessi scolastici, sedi comunali e di associazioni, centri convegni e servizi culturali, residenza, commercio, ecc.
INDIRIZZI
3. I PS al fine di orientare e calibrare le scelte urbanistiche e al fine di costruire gli elementi necessari per redigere le attività di valutazione, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, faranno inoltre riferimento ai seguenti indirizzi:
-redazione di schedature degli edifici che tengano conto delle fasi temporali di costruzione, dei materiali utilizzati per la costruzione, delle parti di valore compresa la presenza di macchine per la produzione di energia o legate al ciclo tessile; redazione di studi specifici per il corretto riutilizzo degli edifici, in particolare nei confronti dell'accessibilità carrabile, compresi i mezzi pubblici e per il reperimento delle aree a parcheggio.
Art. 53 I servizi e le grandi attrezzature territoriali
1. Le grandi attrezzature territoriali sono l'insieme dei servizi destinati a soddisfare un bacino di utenza che supera i confini amministrativi sia dei comuni ove questi insistono, che della stessa provincia. Sono costituiti da due insiemi di attrezzature: le attrezzature collettive urbane e territoriali e le infrastrutture tecnologiche. Appartengono alle attrezzature collettive urbane e territoriali gli ospedali e i presidi ospedalieri, i poli dell'istruzione superiore, le stazioni ferroviarie, i poli tecnologici e l'università, i poli espositivi, commerciali, direzionali e i centri convegni, i musei, i principali cimiteri, le grandi attrezzature sportive, ecc. Sono invece infrastrutture tecnologiche gli impianti per la distribuzione dell'energia elettrica e la depurazione delle acque, i centri intermodali, le discariche e le stazioni di compostaggio dei rifiuti e analoghi impianti.
2. I PS specificano ed aggiornano le perimetrazioni indicate nella Tavola P/07, specificando inoltre l'organizzazione funzionale dei servizi e delle grandi attrezzature territoriali.
PRESCRIZIONI
3. I PS, ai fini di un'equa dotazione e qualificazione dei servizi e delle grandi attrezzature territoriali, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
-
- in via generale la creazione di un sistema integrato di servizi, dotato di collegamenti qualificati e protetti, anche di tipo pedonale e ciclabile e il prioritario rafforzamento dei servizi esistenti;
-
- la localizzazione nel territorio dovrà essere effettuata avendo cura di scegliere aree ben collegate alla rete primaria delle infrastrutture, in particolare alla rete del trasporto pubblico, aree suscettibili di eventuali ampliamenti, anche in previsione di dotazione suppletive di infrastrutture e reti tecnologiche;
-
- corretta individuazione delle aree destinate a parcheggio, considerando la possibilità di inserire i parcheggi ai piani interrati degli edifici, o realizzare parcheggi a silos, anche attraverso il recupero degli edifici esistenti, per limitare il consumo di suolo e la creazione di ampiesuperfici monofunzionali difficilmente utilizzabili per altri scopi;
-
- in relazione alle nuove localizzazioni i comuni dovranno preventivamente fissare i livelli prestazionali da raggiungere per garantirne la compatibilità ambientale, individuando forme di approvvigionamento energetico innovativo;
-
- in relazione a nuove localizzazioni all'interno del STL Val di Bisenzio e Monteferrato dovranno essere rispettati gli obiettivi espressia ll'art. 7;
-
- prevedere nelle aree dotazioni ecologiche e ambientali per la realizzazione delle aree pertinenziali (piazzali di sosta, verde do corredo,parcheggi, ecc).
PRESCRIZIONI
4. Il PTC, sulla base degli obiettivi espressi, di concerto con il Comune di Prato e la Regione Toscana, prevede la localizzazione del nuovo presidio ospedaliero, nell'area posta tra la frazione di Galciana e il quartiere di San Paolo (in particolare tra la ferrovia, via Ciulli, prima tangenziale e via Ugo Foscolo). Il PS del Comune di Prato valuterà che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - un equilibrato sviluppo di tutte le funzioni sanitarie all'interno dell'area;
- - la localizzazione dei volumi ospedalieri in modo da mantenere libera la maggior parte possibile della superficie verso la prima tangenziale;
- - la salvaguardia degli edifici presenti nell'area;
- - la realizzazione di un parco urbano in funzione del nuovo ospedale che, sulla base di accurati rilievi in fase di progettazione, occupi la maggiore area possibile e si estenda sino alla prima tangenziale. Il parco dovrà essere posto a servizio dell'ospedale e delle aree urbane limitrofe e potrà prevedere anche aree destinate ad uso agricolo, in modo da configurarsi come zona a parco multifunzionale;
- - la previsione di idonee soluzioni per la migliore accessibilità veicolare dei mezzi privati, di servizio e di soccorso, individuando anche le necessarie soluzioni funzionali per la viabilità interna dei veicoli e per i parcheggi;
- - connessioni del nuovo polo ospedaliero con la stazione ferroviaria di San Paolo e con il centro urbano della città, anche attraverso percorsi ciclo-pedonali.
PRESCRIZIONI
5. Il PTC localizza nell'area tra il depuratore del Calice e il Ponte dei Bini, il nuovo Poligono di Tiro provinciale, dismettendo l'attuale struttura posta a Galceti nell'area Protetta del Monteferrato. Il PS del comune di Prato dovrà valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - garanzia delle prestazioni di collegamento ecologico-funzionale attribuite all'area dal sistema funzionale ambiente di cui all'art.11 delle presenti NTA;
- - mantenimento dei valori ambientali dell'area, con particolare riferimento alla qualità delle acque, all'avifauna e alla fauna selvatica in generale;
- - presa in conto dei criteri paesistici individuati all'art.32, comma 3 delle presenti NTA, con riferimento all'Unità di paesaggio in cui ricade l'area;-mantenimento delle superfici permeabili, con particolare riferimento alle aree destinate a parcheggio;
- - individuazione di opportuni accorgimenti per mitigare l'impatto visivo della struttura e soprattutto per proteggere dal rumore gli impianti e i servizi presenti nell'area.
PRESCRIZIONI
6. I PS, per le infrastrutture tecnologiche, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - la localizzazione nel territorio dovrà essere effettuata avendo cura di individuare aree sufficientemente defilate rispetto agli insediamenti e alle grandi attrezzature collettive;
- - individuare opportuni accorgimenti per mitigare l'impatto visivo degli impianti, utilizzando barriere vegetali o altri accorgimenti utili al raggiungimento dello scopo.
INDIRIZZI
7. I PS al fine di orientare e calibrare le scelte urbanistiche e al fine di costruire gli elementi necessari per redigere le attività divalutazione, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, faranno inoltre riferimento ai seguenti indirizzi:
- - redazione di valutazioni in merito all'impatto prodotto, nel caso di nuove localizzazioni in luoghi a diretto contatto con il territorio rurale;
- - l'individuazione di nuovi attrezzature o trasferimento di attrezzature esistenti dovrà essere attentamente valutato in termini di costi e di opportunità ed in base anche alle funzioni a cui destinare le aree e gli edifici non più utilizzati. Per quest'ultimi se ubicati in luoghi importanti e strategici nei confronti degli insediamenti esistenti, valutare l'opportunità di liberare in maniera consistente le aree, destinandole a funzioni di tipo pubblico (parchi urbani, connessioni ambientali, strutture per il tempo libero).
Art. 54 I parchi urbani e territoriali
1. I parchi urbani e territoriali costituiscono i principali elementi, di connessione fruitiva e ambientale per la riqualificazione degli insediamenti. Comprendono le aree destinate a parco esistenti, previste dagli strumenti urbanistici comunali e proposte dal PTC, individuate sulla base delle caratteristiche dimensionali e delle funzioni presenti o previste.
2. I PS verificano, dettagliano ed aggiornano, in base al proprio quadro conoscitivo, le perimetrazioni indicate nella Tavola P/07 distinguendo all'interno delle aree specifici elementi in relazione alle caratteristiche, alle funzioni e alle dimensioni delle aree.
PRESCRIZIONI
3. I PS, in relazione ai parchi urbani e territoriali, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, l'opportunità che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - prevedere connessioni e collegamenti delle aree destinate a parco con le parti edificate, attraverso percorsi protetti di tipo ciclopedonali;
- - privilegiare assetti vegetazionali che tengano in considerazione le condizioni locali, limitando la necessità di manutenzione e irrigazione;
- - valorizzare gli aspetti e gli elementi dell'assetto storico del territorio aperto, come gore, fossi, manufatti in genere, filari di alberi, alberi monumentali isolati o specifiche associazioni vegetali;
- - prevedere collegamenti fra le varie aree destinate a parco, comprese quelle di taglio piccolo e medio, direttamente relazionate ai quartieri residenziali;
- - nel caso di realizzazione di parchi a contatto con il territorio rurale dovrà essere mantenuta e ripristinata la trama agraria storica e salvaguardate le aree naturali e la vegetazione autoctona esistente;
4. I Comuni attraverso i propri PS e la Provincia attraverso le proprie azioni settoriali, prevedono e promuovono negli spazi aperti anche interclusi un'agricoltura sostenibile con funzioni educative e ricreative: fattorie aperte alle scuole e ai singoli consumatori, orti urbani,coltivazioni biologiche.
PRESCRIZIONI
5. Il PS del comune di Montemurlo, dovrà valutare che le previsioni dello strumento urbanistico, in relazione al parco individuato sulla Nuova Montalese, concorrano al soddisfacimento dei seguenti criteri:
- - mantenimento delle attività agricole e integrazione delle stesse con la fruizione del parco;
- - connessione e collegamento, attraverso percorsi di tipo ciclopedonale, tra l'abitato di Oste e la Rocca di Montemurlo;
- - ubicazione di eventuali attrezzature sportive a ridosso degli insediamenti esistenti (anche produttivi) limitando la realizzazione di nuove strade e la realizzazione di aree estese destinate a parcheggio;
- - nel caso di realizzazione di spazi destinati al gioco e alla sosta, mantenimento della trama agraria e dell'assetto parcellare esistente(opportunamente sistemato e reso idoneo per il nuovo utilizzo). Il nuovo impianto di specie arbustive e arboree non dovrà alterare l'assetto pesistico, e dovrà utilizzare associazioni vegetali autoctone.
PRESCRIZIONI
6. La Provincia e i comuni di Carmignano, Poggio a Caiano e Prato si impegnano, con azioni concertate, alla realizzazione di un parco territoriale che valorizzi l'area di Cascine di Tavola con l'obiettivo di mettere in luce gli aspetti peculiari rilevanti (storici, culturali, paesaggistici, architettonici e urbanistici) e soprattutto di individuare le azioni necessarie per ricostituire, in un unico elemento territoriale e paesistico le Cascine con Villa Ambra ed il parco contiguo (Comune di Poggio a Caiano), Villa Ferdinanda e il centro antico di Artimino (Comune di Carmignano). I PS dovranno valutare che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - recupero degli edifici posti all'interno del Parco di Cascine di Tavola con funzioni socio-culturali, anche a sostegno delle attività sportive e della fruizione turistica (progetto presentato nel Parco Progetti DOCUP Ob.2 2000-2006, non finanziato, reinserito dalla Regione Toscana nei finanziamenti CIPE DGR 1331/02);
- - ricostituzione del paesaggio storico delle Cascine attraverso il recupero e ricostruzione del sistema delle opere idrauliche, dei ponti e la risagomatura dei canali (secondo i dati rilevabili dalle fonti storiche). Riallagamento dei canali mediante la depurazione di acque reflue depurate e conseguente riassetto del sistema arboreo. (Progetto inserito nel programma Locale Sviluppo Sostenibile "Area pratese" 2002 Approvato con DGR 184/2002. Approvato finanziamento con risorse CIPE con DGR 1330/02);
- - la previsione di una corretta fruibilità del parco, anche attraverso la realizzazione di spazi destinati al gioco e alla sosta, mantenimento e riassetto della trama agraria;
- - ristabilire il collegamento tra Cascine di Tavola e Villa Ambra attraverso il recupero del ponte del Manetti.
PRESCRIZIONI
7. Il PS del Comune di Prato dovrà prevedere la costituzione di un parco urbano nel centro antico, in una porzione dell'area attualmente occupata dall'ospedale Misericordia e Dolce, in previsione di spostare la struttura nell'area tra San Paolo e Galciana.
8. Appartengono ai parchi urbani e territoriali anche il parco archeologico di Gonfienti e il parco fluviale del Bisenzio. Le disposizioni di questo articolo sono pertanto integrate dai contenuti dell'Allegato 7 alle presenti norme.
INDIRIZZI
9. I PS faranno inoltre riferimento agli indirizzi di seguito elencati:
- - redazioni di studi sui principali caratteri ambientali per individuare le specie arboree e arbustive, autoctone e naturalizzate, da utilizzarenelle diverse situazioni d'impianto;
- - orientare le scelte progettuali del piano comunale verso la costituzione di un sistema a rete che connetta i principali parchi con l'insiemedelle aree verdi di medie e piccole dimensioni, creando un sistema di fruizione continuo, tenendo conto degli elementi storici del paesaggio, che possono diventare gli elementi strutturanti il sistema del verde, come gore, fossi, torrenti minori, ecc.
Art. 55 Criteri per l'individuazione delle linee evolutive degli insediamenti
1. Il PTC in considerazione delle specifiche peculiarità del territorio provinciale, degli elementi che emergono dal QC, in particolare QC/11 "Sistema insediativo provinciale" e QC/15-c "Quadro del patrimonio socio-economico e delle dinamiche territoriali", definisce i criteri utili ad individuare le principali linee evolutive degli insediamenti.
2. In via generale il PTC orienta le scelte progettuali dei piani comunali, verso il recupero, il riuso e la rifunzionalizzazione di aree già edificate, il completamento edilizio, la rimarginatura, il rimodellamento di alcune porzioni degli insediamenti al fine di preservare gli spazi aperti della pianura, della collina e della montagna per indirizzarli verso la loro valorizzazione dal punto di vista agricolo-produttivo, ambientale e turistico-fruitivo.
PRESCRIZIONI
3. I PS nell'individuare nuovi spazi per il soddisfacimento di nuovi bisogni abitativi, sulla base degli obiettivi espressi, dovranno valutare,anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - per il STL Piana, il fondovalle del Bisenzio (STL Val di Bisenzio e Monteferrato) e delle aree prossime all'Ombrone (STL Montalbano):
- - rimarginatura degli insediamenti esistenti, utilizzando il criterio del completamento edilizio, evitando la saldatura di parti distinte dei centri e degli abitati urbani, la costituzione di nuove porzioni di città e di nuovi agglomerati urbani nel territorio aperto;
- - la rifunzionalizzazione e il rimodellamento degli insediamenti esistenti per il raggiungimento di una migliore dotazione di servizi, attrezzature collettive, terziario e di infrastrutture ecc, individuando specifici strumenti di attuazione a garanzia della qualità urbana ed architettonica (progetti unitari);
- - recupero, riuso o trasformazione delle aree produttive dimesse o in via di dismissione, considerate in base ai loro peculiari aspetti, tenendo conto di quanto specificato agli articoli 7, 8 e 9 e al Capo IV delle presenti norme, favorendo anche il riuso e ilrecupero degli edifici esistenti in residenza e servizi ad essa compatibili;
- - mantenimento e salvaguardia delle porzioni di territorio non edificato lungo la SS 325 e la SS 66;
- - per il territorio collinare e montano della valle del Bisenzio (STL Val di Bisenzio e Monteferrato) e del Montalbano:
- - recupero delle aree e degli edifici dismessi o sottoutilizzati, completamento edilizio, ricucitura e rimarginatura degli insediamenti esistenti, curando di conferire senso compiuto e di mantenere uno specifico carattere agli insediamenti, in special modo nei confronti del territorio rurale, impedendo la saldatura degli insediamenti e la costituzione di nuovi agglomerati urbani; - individuazione di regole compositive, anche riferite ai caratteri urbanistici ed architettonici (altezza degli edifici, tipi edilizi, allineamenti, tipi di copertura, materiali costruttivi ed elementi decorativi), per le nuove addizioni edilizie, in sintonia con i caratteri degli insediamenti esistenti, nel rispetto della morfologia del territorio e tenendo in considerazione le peculiarità del paesaggio storico e il contesto ambientale;
- - individuazione di strumenti di attuazione che permettano la realizzazione degli interventi di nuova edificazione in coerenza temporale con l'infrastrutturazione delle aree e la funzionalità dei servizi.
PRESCRIZIONI
4. I PS e gli altri strumenti di pianificazione del territorio, nell'individuare le aree da destinare a standard, per gli interventi volti al soddisfacimento di nuovi bisogni abitativi, dovranno valutare, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, che le scelte progettuali individuate soddisfino i seguenti criteri:
- - attribuire agli interventi di trasformazione urbana ed ai nuovi insediamenti quote significative di aree destinate a verde, prevedendo la massima continuità delle stesse e individuando collegamenti o connessioni con i parchi urbani, i giardini e gli spazi pubblici esistenti;
- - nel caso di nuova edificazione, localizzare gli standard, in particolare le aree verdi, in modo da garantire la realizzazione di zone di filtro con le aree limitrofe, specialmente se sottodotate, la loro concentrazione in spazi adeguatamente ampi e fruibili;
- - prevedere l'accorpamento delle aree a standard (verde e parcheggi) necessari ad ogni singolo intervento, nei casi di trasformazione urbanistica e nei progetti unitari, per permettere un'effettiva fruibilità degli stessi e in modo da costituire spazi riconoscibili per forma e dimensione e ed un ordinato disegno urbano;
- - il reperimento di aree da destinare a verde pubblico, per gli interventi di trasformazione urbana che interessano aree in prossimità dei corsi d'acqua, dovrà tendere a creare fasce continue di verde, di collegamento tra gli insediamenti e di riqualificazione e valorizzazione delle sponde fluviali.
INDIRIZZI
5. I PS, al fine di orientare e calibrare le scelte urbanistiche e al fine di costruire gli elementi necessari per redigere le attività di valutazione, anche ai sensi dell'art. 32 della LR 5/95, faranno inoltre riferimento ai seguenti indirizzi:
- - per i nuovi interventi di edificazione o di ristrutturazione urbanistica, garantire le seguenti funzioni, specificate in relazione alla natura, alla localizzazione e alla dimensione dell'intervento; microlaminazione e filtro delle acque meteoriche, mitigazione con barriere verdi verso le aree esterne; miglioramento microclimatico e riduzione delle isole di calore, realizzazione di collegamenti con i percorsi ciclopedonali;
- - previsione di regole urbanistico-edilizie per la realizzazione degli interventi di nuova edificazione e di trasformazione urbanistica, che contemplino:
- - individuazione di parametri urbanistici e regole morfologiche coerenti con gli insediamenti esistenti nei casi nel caso in cui si intervenga con completamenti edilizi e saturazione di lotti interclusi;
- - la promozione di tipi insediativi ed edilizie consoni ai caratteri del paesaggio storico, alla morfologia del territorio e all'assetto degli insediamenti.
- - per i progetti di nuova edificazione in aree a contatto con il territorio rurale, garantire la presa in conto dell'inserimento ecosistemico e paesistico dell'opera rispetto alle relazioni funzionali tra territorio urbanizzato, territorio agricolo e gli elementi di naturalità.